Ormai è assodato: la Macedonia proprio non va giù all’Italia. Dopo essere costata un Mondiale agli Azzurri, la selezione del napoletano Elmas complica la vita al nuovo ct Luciano Spalletti nella corsa a Euro 2024. Contro l’Ucraina (martedì 12 settembre, ore 20:45) è una sorta di dentro o fuori: vincere a San Siro non è una possibilità, ma un imperativo. Altrimenti la Nazionale rischia di giocarsi l’accesso alla competizione di cui è campione in carica ai playoff. Non proprio la sua specialità.
- La Macedonia del Nord ferma di nuovo l'Italia: cosa non va
- Con l'Ucraina si cambia: ecco chi potrebbe giocare in difesa
- Italia, a centrocampo si riparte da Barella, anima della squadra
- In attacco Ciro c'è, ma Spalletti è stato tradito dagli esterni
La Macedonia del Nord ferma di nuovo l’Italia: cosa non va
Chi sperava di vedere subito in azione un’Italia versione Napoli scudettato è stato costretto a ricredersi. A Skopje è finita 1-1 e, ora, la situazione del Gruppo C si è ulteriormente complicata, dopo il pareggio interno dell’Ucraina con la capolista Inghilterra.
Il 4-3-3 del ct di Certaldo è lontano parente di quello ammirato all’ombra del Vesuvio. Del resto, a questa Nazionale mancano i vari Lobotka, Kvaratskhelia e Osimhen, ovvero elementi in grado di fare la differenza nel sistema di gioco di Spalletti. Che dovrà lavorare sotto ogni aspetto: dal gioco alla mentalità. Non essendoci fuoriclasse, è il gruppo a dover fare la differenza: insomma, un’impresa non facile.
Con l’Ucraina si cambia: ecco chi potrebbe giocare in difesa
Ricordiamo che Spalletti ha già perso due pedine preziose come Chiesa e Pellegrini. E che dovrà rinunciare anche a Mancini, uscito al 58′ per un problema muscolare. Nonostante la prestazione negativa, in porta non si cambia: toccherà ancora a Donnarumma.
La coppia di centrali potrebbe essere composta da Scalvini e Bastoni, mentre non ci sono dubbi sulla conferma del fidato Di Lorenzo a destra. Biraghi, invece, potrebbe insidiare Dimarco a sinistra.
Italia, a centrocampo si riparte da Barella, anima della squadra
Partiamo dall’unica vera nota lieta: Barella, che ha dimostrato di meritare la candidatura al Pallone d’Oro. Anima di quest’Italia senza acuti, il centrocampista dell’Inter ha lottato come un leone ed è risultato decisivo in occasione del gol di Immobile. Dunque, ci sarà.
In cabina di regia Spalletti potrebbe affidarsi allo juventino Locatelli al posto di Cristante, con Tonali a completare il reparto.
In attacco Ciro c’è, ma Spalletti è stato tradito dagli esterni
Gol a parte, la prestazione di Immobile non è stata memorabile. Ma ha timbrato il cartellino ed è ciò che conta, anche in virtù del suo scarso feeling con la maglia della Nazionale. Male, molto male, Politano, Zaccagni e anche Zaniolo, quando è subentrato al giocatore partenopeo.
Difficile che il ct cambi entrambi gli esterni offensivi, non potendo fare affidamento su Chiesa. Avanza con forza la candidatura di Raspadori, che già conosce; difficile vedere Gnonto dal primo minuto.
La probabile formazione dell’Italia contro l’Ucraina (4-3-3): Donnarumma; Di Lorenzo, Scalvini, Bastoni, Dimarco; Barella, Locatelli, Tonali; Politano, Immobile, Raspadori. Ct: Spalletti