Una storia da cinema, anzi forse anche qualcosa in più. La vita di Junior Messias sembra essere tratta da un film tanto è incredibile e forse a vederla sul grande schermo neanche ci si crederebbe. Ma per Mico è tutto vero. Il calciatore brasiliano del Milan sembrava aver messo da parte il sogno del grande calcio ma a volte i miracoli avvengono come nel suo caso. Junior Walter Messias è nato in Brasile nel 1991 e a 30 anni è arrivato a giocare in una grande squadra. Ma Messias non è un giocatore come tanti, ha una storia unica fatta di tenacia, speranza, talento e forza di volontà.
Gli esordi di Messias nel Cruzeiro
In Brasile Messias aveva cominciato a percorrere la strada del mondo del calcio come avviene con tanti giovani che cercano nello sport un modo per provare a cambiare le proprie sorti. Ci prova anche lui che a 17 anni entra nelle giovanili del Cruzeiro ma dopo tre anni i dirigenti del club lo mettono alla porta spedendolo nelle serie minori del calcio brasiliano. Ma lui non si da per vinto e continua a segnare gol e ad incantare tanto da guadagnarsi il soprannome di “Mico”, una scimmietta.
Ma l’addio al sogno di sfondare nel grande calcio ha lasciato comunque il segno. Messias si dà alla bella vita ed una sera di ritorno dal matrimonio del fratello comincia a spingere un po’ troppo sull’acceleratore. Ha bevuto troppo e non ascolta i consigli di chi gli dice di rallentare finendo la sua corsa in un campo. Ne esce illeso e da qualche momento decide di cambiare vita, si affida addio e mette anche il calcio in secondo piano.
Cosa faceva Messias prima di diventare calciatore
Junior Messias decise di raggiungere dunque il fratello che era già arrivato in Italia, a Torino. Comincia a lavorare pulendo i mattoni, e il calcio diventa solo un passatempo da fare lontano dal lavoro. L’unica chiamata che arriva è quella di un imprenditore peruviano che lo assume nella sua ditta di trasporti per scaricare frigoriferi e televisori. Ma il pallone è una tentazione troppo forte, e Junior gioca nei torni organizzati della Uisp. Come sempre accade nelle storie c’è un momento, una combinazione magica che permette alla storia di accendersi. Per Messias arriva nel 2015 quando Ezio Rossi lo vedo in azione: “In quel periodo allenavo la squadra dei rifugiati politici, una sera andai a vedere una partita e dopo lo insegui fino allo spogliatoio, lui sulla maglia aveva scritto Junior e io gli dissi che avevo giocato con un brasiliano con quel nome. Cercai di convincerlo a provare a giocare a calcio in Eccellenza”.
Chi ha convinto Messias a diventare un calciatore professionista
Non è sempre convincerlo a tornare al mondo del calcio. Ezio Rossi racconta che Messias aveva messo da parte le velleità del mondo del calcio, pensava solo a lavoro e a come mantenere la sua famiglia: “Non voleva rischiare ma a distanza di qualche mese andai a Casale e il primo che chiamai era lui”. Comincia così la scalata di Junior al mondo del calcio italiano, da uno stipendio da 1500 euro al mese che Rossi gli fa avere per poter mantenere la sua famiglia. In Eccellenza è strabiliante chiudendo la stagione con 21 gol in 32 partite. E da lì muove verso la serie D con la maglia del Chieri facendo ancora vedere tutto il suo talento. La Pro Vercelli prova a prenderlo ma il passaporto è un problema. Allora Messias decide di rimanere in serie D con la maglia del Gozzano per due stagioni con tanto di promozione in serie C.
A 28 anni quando le porte del grande calcio sembrano ormai chiuse arriva invece la possibilità di fare il grande salto. Il Crotone lo nota e decide di tesserarlo per la serie B. Al mondo dei grandi deve abituarsi e per il primo gol tra i Cadetti bisogna aspettare il 29 dicembre 2019 contro il Trapani. E nel resto del campionato continua a fare gol aiutando i suoi a centrare la promozione in serie A. Il resto è storia recente con un campionato giocato da protagonista, e la chiamata del Milan che ha puntato su di lui per arricchire il reparto offensivo con la firma proprio all’ultimo giorno di mercato.