E’ il 41′ di Torino-Fiorentina, su un lancio di 80 metri di Ranieri ecco Moise Kean che sfila dietro a Maripan (assolutamente non perfetto nella copertura) e batte Milinkovic-Savic in uscita da 2 passi. Per l’attaccante viola è il quinto gol stagionale in A, l’ottavo considerando le coppe. Praticamente quanto Vlahovic che però ha usufruito di tre rigori (mentre Kean ne ha sbagliato uno col Milan) e in casa Juventus crescono i rimpianti pensando sia al rendimento altalenante del serbo che all’assenza di un vero vice di ruolo.
La rinascita di Kean
Sembrava destinato all’Atletico Madrid lo scorso gennaio Kean ma l’affare saltò per problemi fisici: il suo ritorno alla Juve, dopo le felici esperienze all’estero, era stato altalenante ma a Firenze il bomber è rinato con Palladino e lo dimostrano i numeri. Patito del fitness, legatissimo a mamma Isabelle, donna molto religiosa, arrivata in Italia dalla Costa d’Avorio nel 1990 tra mille sofferenze (“Io pregavo e piangevo, una notte Mosè mi è venuto a trovare nel sonno e tutto è cambiato”) Kean ha iniziato ad appassionarsi al calcio grazie al fratello maggiore Giovanni, iniziando a giocare nei campetti dell’oratorio Don Bosco di Asti.
La carriera del bomber tra alti e bassi
Nel 2010, su consiglio di uno zio (che è anche il padre di Abdoulaye Bamba, anch’egli calciatore), si trasferisce dalle giovanili del Toro a quelli della Juventus. Nel 2016, entra a far parte della squadra Primavera di Fabio Grosso, con cui raggiunge la finale scudetto persa ai rigori contro i pari età della Roma e alterna presenze tra le giovanili e la prima squadra di Massimiliano Allegri. Il 19 novembre 2016, all’età di 16 anni e 9 mesi, fa il suo esordio in Serie A subentrando a Mandzukic nella vittoria contro il Pescara.
Tre giorni dopo, debutta anche in Champions League nella vittoria contro il Siviglia. Kean diventa così il primo calciatore nato negli anni 2000 a esordire sia in Serie A che in Champions League, record poi battuto di recente da Camarda. Contribuendo alla vittoria dello scudetto, segna la sua prima rete in Serie A il 27 maggio 2017, all’età di 17 anni, nella vittoria contro il Bologna.
Nell’estate del 2017, la Juventus decide di cederlo in prestito al neopromosso Verona dove però viene frenato da un infortunio agli adduttori che lo costringe ad interrompere anticipatamente la sua stagione. Nell’estate del 2018, Kean ritorna alla Juventus, questa volta come parte stabile della prima squadra, ottiene sempre più spazio e diventa una rivelazione importante per la Juventus, contribuendo con 6 gol nella seconda metà di campionato. Poi le avventure all’estero Inizia con l’Everton in Inghilterra poi il boom con il Psg dove chiude la stagione con 17 gol, di cui 13 in campionato. Torna all’Everton, poi ancora alla Juve tra alti e bassi ma nel frattempo debutta in Nazionale il 20 novembre 2018, all’età di 18 anni e 9 mesi ed ora se lo gode anche Spalletti che ha già avuto belle parole per lui.
I tifosi della Juve lo rimpiangono
Sul web fioccano i rimpianti dei tifosi bianconeri: “Vlahovic 6 gol, Kean 5 gol e 1 assist. Per me è stata follia darlo via senza sostituirlo. Con l’allenatore nuovo e con 5 competizioni avrebbero trovato spazio entrambi” e poi: “Ancora Kean! Quinto goal in Serie A e ottavo in stagione. Questo giocatore comincia a essere un rimpianto per la Juventus, che si ritrova senza un vice Vlahovic..” e anche: “sono davvero felice per Kean, si meritava una stagione di questo genere”
C’è chi osserva: “Otto gol in neanche 950 minuti” e poi: “Kean vale dieci Vlahovic” e anche: “Ogni gol di Kean è il fallimento del tifoso boomer medio juventino che ha passato gli anni scorsi a criticarlo” e anche: “Kean e Retegui sono il futuro della nazionale! Se continuassero così finalmente potremmo dire di aver trovato dopo tanti anni i nostri centravanti!!!” e infine: “Segna 1 Gol a Partita. Costato 13 MLN. In Attacco Siamo Decimati. È un Rimpianto? Sono sicuro che da Noi avrebbe segnato a valanga”.