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Juventus, Sacchi svela un retroscena su Guardiola

Il sogno infranto fa discutere i tifosi bianconeri.

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Juventus, Sacchi svela un retroscena su Guardiola Fonte: 123RF

Il mancato arrivo di Pep Guardiola in bianconero sta facendo discutere i tifosi della Juventus, che avevano sognato l’approdo a Torino del tecnico catalano dopo le indiscrezioni circolate nelle scorse settimane su presunti incontri e accordi di massima tra l’ex Barcellona e la dirigenza dei campioni d’Italia.

L’annuncio di Maurizio Sarri ha mandato in frantumi le speranze di parte della tifoseria, che ha reagito in modo freddo e poco entusiasta all’ufficializzazione del mister toscano. A margine della presentazione del suo libro “La coppa degli immortali”, l’ex allenatore Arrigo Sacchi, molto amico di Guardiola, ha però rivelato che le probabilità che Pep si sedesse sulla panchina bianconera erano pari a zero: “Mi ha mandato un messaggio, non c’è mai stata la possibilità di un arrivo di Guardiola in bianconero, lui sta bene al Manchester City dove proverà a vincere la Champions League”.

Secondo Sacchi, Sarri a Torino potrà fare grandi cose: “È una scelta rivoluzionaria per la Juve, importantissima, perché per la storia grande che ha la Juve e per l’affetto del quale è circondata, se la Juventus incominciasse a interpretare un calcio un po’ più audace, un po’ più avveniristico potrebbe aiutare molto lo sviluppo italiano. Il suo valore? È identico a quello di Klopp, Guardiola, Pochettino. Hanno la medesima visione del lavoro”.

L’ex tecnico del Milan promuove anche l’approdo di Giampaolo in rossonero: “Appartiene alla categoria di allenatori che hanno ambizione e speranza di essere strateghi, lavorano come fossero un direttore d’orchestra. Migliorare il singolo attraverso l’aiuto di tutti. Maldini? Era pronto per diventare Responsabile dell’area tecnica del Milan”.

Su Totti: “Molto probabilmente ha capito di essere usato, o meglio non apprezzato. E quindi quando uno non è apprezzato deve prendere una decisione, e lui ha preso una decisione. Shakespeare diceva: chi perde la dignità è un miserabile tutta la vita. E lui non vuole perdere la dignità. Totti è stato un grande giocatore, ha dato tanto alla Roma, è stato in compenso idolatrato dai tifosi, amato come nessun altro, e la società lo ha tenuto sempre pagandolo anche copiosamente. Poi può succedere, e succede anche fra marito e moglie, che a un certo momento si vedano le cose in un modo diverso. Dispiace. Io lo stimo tantissimo, l’ho cercato quando ero al Milan e al Real Madrid”.

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