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L'avvocato dell'infermiera di Maradona lancia accuse ai medici

L'avvocato Rodolfo Baquè sostiene che le responsabilità dell'equipe medica che aveva in cura Diego Armando Maradona sarebbero molto più di una ipotesi

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E’ quanto di più straziante quello che emerge, interrogatorio dopo interrogatorio, dichiarazione dopo dichiarazione, dal mosaico che va a comporre con un incastro ancora confuso, approssimativo, l’ultimo giorno di vita di Diego Armando Maradona, il miglior calciatore di sempre, l’argentino cresciuto ai margini e divenuto simbolo di un riscatto politico e sociale del Sud del Mondo.

L’avvocato dell’infermiera di Maradona: gravi accuse

“Diego è stato ucciso”, ha raccontato ai media l’avvocato Rodolfo Baquè, che difende l’infermiera Dahiana Madrid, dopo un’udienza in tribunale sulle circostanze che hanno condotto alla morte del Pibe de oro, consumatasi nella casa presa in affitto a Tigre, poco lontano da Buenos Aires, lo scorso 25 novembre.

Maradona aveva da poco compiuto 60 anni ed era reduce da un delicato intervento al cervello per rimuovere un coagulo di sangue: a portare via Diego sarebbe stato un arresto cardiaco, proprio a poche settimane all’operazione subita.

Baquè ha assicurato che al campione del mondo del 1986 sono stati somministrati psicofarmaci, che gli hanno accelerato il polso anche se il mito del calcio argentino era in cura per una malattia cardiaca:

“C’è stata una responsabilità dei medici. C’erano molti segnali sul fatto che Maradona sarebbe morto durante la notte. E nessuno dei medici ha fatto qualcosa per impedirlo”, ha affermato il legale.

La posizione dell’infermiera di Maradona

Come il resto dell’equipe medica che ha seguito negli ultimi mesi el Pibe de Oro, Dahiana Madrid, 36 anni, è indagata ed è stata ascoltata mercoledì dalla procura di San Isidro nell’ambito dell’inchiesta che dovrà far luce sulla morte di Maradona. Secondo quanto emerso dalle indagini e stando a quanto sostenuto dalla procura, il campione non avrebbe ricevuto, nonostante le sue condizioni di salute precarie, la dovuta assistenza medica e infermieristica.

“Quello che Dahiana Madrid ha fatto è rispettare le indicazioni dei medici curanti”, ha chiosato il suo legale a poche ore da quanto asserito dal collega che difende l’infermiere sentito lunedì.

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