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Maradona dimesso dopo l'operazione al cervello: momento delicato

Diego Armando Maradona ha superato una fase molto difficile: per lui è stata predisposta una casa con personale specializzato di supporto per la convalescenza a seguito dell'intervento al cervello

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Il tempo sarà un alleato importante, nella lotta contro la malattia e l’astinenza che ha patito in questi giorni. Diego Armando Maradona è stato dimesso dalla Clinica Olivos di Buenos Aires, dove è stato ricoverato. Per il Pibe de Oro sta per incominciare la seconda fase del recupero, dopo la delicata operazione al cervello subita martedì 3 novembre a causa di un edema che aveva già inciso, dall’ultima apparizione pubblica, sulle condizioni di salute di Maradona che ha compiuto da pochi giorni 60 anni.

Le attese dimissioni di Maradona: il punto dell’avvocato Morla

Ad annunciare l’uscita dalla struttura del campione argentino, una delle figure più rilevanti della sua vita, l’avvocato Matias Morla, che ha riferito questo ai giornalisti: “Ha superato il momento più difficile e delicato della sua vita. Fortunatamente adesso sta bene ed è determinato a riprendersi nel migliore dei modi”. Diego trascorrerà la seconda fase del recupero in un’abitazione privata nella zona del Nordelta, centro residenziale alle porte della capitale argentina, in accordo con l’equipe medica coordinata dal neurologo Leopoldo Luque che ha condiviso questa linea con le persone più vicine a Maradona. Sarà  la figlia Giannina a seguire il decorso e la convalescenza del padre, supportata dagli specialisti di aiuto alla lotta contro le dipendenze.

La convalescenza di Diego Armando Maradona

L’allenatore ed ex campione sarà seguito da un gruppo di specialisti e infermieri dedicato e l’accesso all’abitazione nel centro residenziale Villanueva a Tigre sarà riservato a una ridotta lista di parenti. “Diego ha vissuto il momento più difficile della sua vita. Credo che sia stato un miracolo che gli abbiano trovato quell’ematoma che avrebbe potuto costargli la vita. Bisogna darne merito al dottor Luque, è stato tempestivo. L’importante è che pensi a recuperare circondandosi dei suoi affetti. In questo momento ha solo bisogno di affetto e tranquillità. Adesso bisogna lasciarlo in pace, stargli accanto, abbiamo tutti un bene comune, che è al di sopra di tutto e che è la salute di Maradona. Deve essere felice e sta a noi restituirgli tutto l’affetto e tutta la felicità che ci ha donato. Dobbiamo restare tutti uniti perché stia bene: comanda Diego, decide lui chi e quando vedere”.

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