La lunga estate del giovane favoloso del tennis italiano, Jannik Sinner, ha ripreso a girare in funzione del tennis giocato e dell’obiettivo, fermo, di mantenere la vetta del ranking mondiale dopo la dichiarazione d’intenti di un certo Carlos Alcaraz. Non uno qualunque, ma lo sportivo dai contratti più pesati al momento e con un alto potenziale ancora non del tutto espresso. Si può affermare lo stesso per Sinner? No, di certo.
Jannik sta dando tutto e ha dimostrato una lucidità notevole, dopo tre mesi di stop. Intanto a Montecarlo sono ripresi gli allenamenti e la testa punta verso gli Stati Uniti dove il numero 1 della classifica mondiale ha punti importanti da difendere.
- Sinner, il programma di agosto 2025 fino agli US Open
- Lo scatto social con Berrettini a Montecarlo
- Il piccolo Sinner
- Gli US Open nel mirino
Sinner, il programma di agosto 2025 fino agli US Open
Sinner si trova a Montecarlo, con il suo staff rimpastato dopo la burrasca: il rientro nel team che segue Jannik di Ferrara ha suscitato l’inevitabile interesse dovuto alle note vicende seguite al caso Clostebol che hanno portato, infine, all’esclusione di Marco Panichi, ex Djokovic per intenderci e al rientro del professionista.
Un ciclo che torna e che dovrebbe condurre Sinner fino alla conclusione della stagione che vede il campione altoatesino tornare negli States sulla superficie a lui più congeniale dopo il successo storico di Wimbledon 2025.
Lo scatto social con Berrettini a Montecarlo
L’attesa c’è, ma è bello ripensare a quanto conti anche il resto. L’allenamento documentato sui social con Matteo Berrettini che affronta un momento della sua carriera forse tra i più complicati (ha un nuovo amore e l’auspicio è che gi conferisca ancora più serenità, se possibile). Qui Jannik è tornato alla base. D’altronde è qui che vive da quando è poco più che un ragazzino.
Sappiamo che era un bambino vivace, molto dinamico e che a San Candido, Sesto, nella splendida Val Pusteria i suoi genitori, Hanspeter e Siglinde avevano già un figlio – Mark – quando è arrivato anche Jannik che fin dall’infanzia ha mostrato un temperamento molto attivo.
Viene descritto da chi lo ha osservato ancora bambino estremamente attento, vivace, amante delle attività all’aria aperta e che ha impegnato mamma Siglinde fin da piccolissimo, costringendola a intervenire quanto fossero continue le invenzioni e le trovate di quel bambino predestinato a diventare il miglior giocatore di tennis del circuito.
Era un bimbo dinamico, incline e curioso in qualsiasi attività. Ma come incanalare l’energia e le possibilità di Jannik? Lo sport parve immediatamente una possibilità concreta per quel piccolo vivacissimo e che impegnava continuamente la sua mamma: calcio, sci e anche il tennis in cui davvero dimostrava un piglio e un’attitudine che andava oltre la qualità media dei ragazzini della sua età.
Il piccolo Sinner
La storia poi la conosciamo. La carriera di Sinner è stata anche di rinunce e scelte che i suoi genitori, con una certa dose di coraggio, hanno deciso di accollarsi per consentire a Jannik di esprimere quelle inclinazioni che parvero subito straordinarie per un bambino e che li indussero a lasciarlo andare.
Quando il numero 1 del ranking lasciò San Candido, infatti, era davvero poco più che un ragazzino: tutti erano convinti che poteva realizzare obiettivi mai visti, ma forse diventare il numero 1 non lo pensavano in moltissimi se non gli addetti ai lavori che avevano visto la differenza tra Sinner e gli altri coetanei.
Oggi, la preparazione lo ha riportato a neanche 24 anni, a sancire una differenza che rende ancora più profonda ed evidente quella cesura tra lui, Alcaraz e il resto del mondo (tennistico). Si tratta anche di statistica, poi c’è la mentalità, il gomito (per dirla alla vecchia maniera), la velocità, al preparazione atletica. Il duopolio c’è ed è innegabile.

Sinner con la mamma, dopo la vittoria di Wimbledon
Gli US Open nel mirino
A Jannik va anche riconosciuta, da qui agli impegni di Cincinnati e agli US Open una qualità ulteriore che continua a colpire e a destare emozione, tra i suoi estimatori e anche quelli che sostengono.
Sinner, che in questa stagione a causa della sospensione di tre mesi, ha disputato appena cinque tornei, durante l’estate giocherà Cincinnati e poi scenderà in campo agli US Open. Nell’Ohio, l’italiano difende il titolo vinto lo scorso anno, quando batté Zverev in semifinale e Tiafoe in finale.
Successivamente volerà a New York, dove disputerà prima il torneo di doppio misto degli US Open in tandem con Emma Navarro – salvo sorprese – e poi sarà presente soprattutto agli US Open, quarta e ultima prova dello Slam 2025. A Flushing Meadows è stato campione un anno fa, quando trionfò sconfiggendo in finale Taylor Fritz e quel risultato venne siglato dal bacio di Anna Kalinskaya in tribuna a seguirlo, punto dopo punto. Un anno fa, prima che tra squalifica e crisi si consumasse altro.
