Se Jannik Sinner è stato l’indubbio protagonista in campo della finale di Wimbledon, ad attirare le attenzioni sugli spalti non sono state tanto le varie celebrità presenti o i componenti della famiglia reale, ma Siglinde, la mamma del n°1 al mondo, che come svelato in un’intervista a ClassNBC dal campione azzurro è arrivata a Londra giusto poco prima della sfida a Carlos Alcaraz, vissuta da lei tra tensione altissima, sofferenza e infine grande gioia dopo le lacrime versate a Parigi.
- Sinner e la rivelazione sull’arrivo di mamma Siglinde
- Sinner: “Ogni partita è diversa”
- Sinner, la rivalità con Alcaraz e l’elogio a Djokovic
Sinner e la rivelazione sull’arrivo di mamma Siglinde
Dopo le mille emozioni provate durante la finale del Roland Garros, alcuni non vedendola sugli spalti avevano pensato che contrariamente a papà Hanspeter mamma Siglinde avesse deciso – magari anche per scaramanzia – di non volare a Wimbledon e di seguire in maniera più distaccata le gesta del proprio figliolo in modo da limitare la sofferenza, che – come reso evidente a Parigi – era tanta sia che Jannik si trovasse in vantaggio, sia che fosse sotto nel punteggio.
Alla finale però Siglinde non è voluta mancare e, come rivelato da Sinner in un’intervista a ClassNBC, nonostante i tanti impegni ha preso un volo per arrivare a Londra giusto poche ore prima del match decisivo contro Alcaraz: “Mia mamma è arrivata solo la mattina della finale e già questo per me significa tanto. Vederla emozionata mentre gioco sul Centrale di Wimbledon, è stato bellissimo per tutta la famiglia. Ero felicissimo di vederli nel mio angolo, ovviamente soffre un po’ la tensione durante le partite ma è normale…è una mamma. Ma è molto bello, perché alla fine sono genitori e tengono molto a loro figlio. Normalmente non hanno molto tempo ma sono riusciti a ritagliarselo per me e sono molto felice”.
Sinner: “Ogni partita è diversa”
Quella a Wimbledon è stata una vittoria ancora più speciale per Sinner essendo arrivata poco più di un mese dopo la cocente sconfitta al Roland Garros. Una sconfitta che rischiava di rappresentare una ferita ancora aperta per Jannik, che invece è riuscito a sfruttarla a suo favore e tornare ancora più forte: “Ho cercato di pensare in maniera positiva perché alla fine ogni partita inizia da zero e ha una storia diversa, c’è l’ho messa tutta questo volta, mi dicevo che a Parigi i ero andato vicino, che era stato un grande match. Giocare contro Alcaraz è diverso, il centrale diventa ancora più speciale, c’è tanta gente che guarda la partita, anche fuori dallo stadio, quindi sai che c’è un po’ di tensione in più ma devi comunque concentrarti solo su te stesso e su quello che devi fare sono felice di come ho gestito le situazioni”.
Sinner, la rivalità con Alcaraz e l’elogio a Djokovic
Sinner ha poi parlato del suo rapporto con Alcaraz, con il quale sta dominando il circuito maggiore e dando vita a una rivalità che sta appassionando tutti gli amanti di questo sport: “Come dico sempre Carlos mi rende un giocatore migliore. Abbiamo una bella rivalità in campo e fuori, abbiamo una bella amicizia, ogni tanto ci scriviamo anche giusto per sapere come stiamo e penso che questo sia davvero bello. E poi ognuno ha bisogno di qualcuno che lo spinga oltre al limite e tra noi c’è grande rispetto, come per i rispettivi team”.
Belle parole anche quelle dedicate da Jannik a Novak Djokovic, sconfitto in semifinale ma comunque sempre un punto di riferimento per tutti i giocatori: “Giocare contro Novak è sempre difficile vista la sua esperienza e quanto ha vinto e poi è incredibile vedere come è rimasto in forma nonostante l’età, è una fonte d’ispirazione per tutti i giovani e siamo fortunati a poterlo osservare ancora, ci ha reso dei giocatori migliori”.