Ci abitueremo anche ad una comunicazione più emozionale, sul sottile filo dell’equilibrio tra personale e pubblico, come componente inedita dell’essere Jannik Sinner. Se il bacio pubblico alla fidanzata (confermata) Anna Kalinskaya segna un nuovo corso effettivo nella costruzione della sua immagine, allora educarci a simili segnali d’intesa diventerà consuetudine.
Intanto c’è questa parentesi agli US Open, tra l’abbraccio allo staff rivisto e corretto e la commozione del suo coach autore della svolta nell’anno di grazia 2024.
Sinner vince gli Us Open e bacia Anna Kalinskaya
Anna Kalinskaya è rimasta a New York nonostante sia uscita abbastanza presto di scena, rispetto a Jannik (capace di mettere a segno il suo secondo Slam dopo gli Australian Open, a gennaio) e quanto emerso relativamente all’indagine che lo ha coinvolto e che lo ha indotto a tagliare parte del suo gruppo di lavoro. Insomma, nulla di scontato neanche quando ti chiami Sinner e ormai occupi con merito la posizione numero 1 del ranking davanti a personaggi come Nole Djokovic e Carlos Alcaraz (anche se il numero 2 è occupato da questa settimana da Zverev).
Con quel gesto tenero e quasi inaspettatato, per chi come Jannik non si è mai esposto, dopo un abbraccio che poteva essere riservato a un collaboratore qualunque o a un tifoso o anche uno dei Carota Boys, il bacio ha siglato un patto: le indiscrezioni sull’andamento alterno del loro rapporto, i defollow e via seguendo sono stati allontanati da Jannik che sembrava quasi chiedere il permesso a Anna di affidare quel gesto confidenziale alle telecamere e ai fotografi.
Il bacio dopo l’abbraccio allo staff
La dedica speciale alla zia
Che sia una stagione nuova, per Sinner è chiaro anche dal messaggio e dalla dedica che ha fatto a fine partita, contro un Taylor Fritz che ha moltiplicato un certo spirito patriottico negli States, alla zia che sta affrontando una malattia. Sinner a gennaio in quel di Melbourne aveva subito ringraziato mamma e papà, appena finita la finalissima stavolta è andato prima a baciare Anna Kalinskaya, la compagna ritrovata, poi ha aperto uno squarcio sullla sua famiglia, il suo vissuto:
“Oltre al campo c’è una vita, dedico questo titolo a mia zia che non sta benissimo e che è una persona importantissima della mia vita. Se c’è un augurio che posso fare a tutti è quello della salute, che è importantissima e che, purtroppo, è un augurio che non si può fare sempre”, dice quasi commosso.
Jannik Sinner
La svolta emozionale
L’emozione è un conto, abbandonarsi e affidare un pezzo della propria esistenza a una dichiarazione pubblica è un altro. Potrebbe essere una mossa effettuata scientemente, uno slancio dopo anni di estrema concentrazione e di sottrazione: meno social, meno dichiarazioni, meno vita condivisa.
Anche le affermazioni sul caso che ne ha messo in discussione l’integrità sportiva, per via dell’indagine per doping, ne sono un esempio: “Questo è un titolo che vale tantissimo in un periodo non facile. Ho capito in questi giorni quanto sia importante la parte mentale, in ogni sport, e voglio dividere questo titolo con la mia famiglia, anche chi è rimasto a casa, e ringrazio questo pubblico per essere stato così corretto. È stato un vero onore”.
Adesso che Sinner ha consolidato il numero 1 e ha scansato l’ombra che lo seguiva da troppo tempo, può dedicarsi anche al resto della stagione, malgrado e nonostante il clima non sia sempre rasserenante. Un esempio? Le frasi sessiste e bullizzanti di Nick Kyrgios.