L’Inter ritrova i propri tifosi per l’esordio casalingo in campionato contro lo Spezia, ma soprattutto ritrova le proprie certezze. A poche ore dalla partita contro lo Spezia, infatti, per Simone Inzaghi sono in arrivo le due notizie migliori che il tecnico emiliano poteva aspettarsi di ricevere: la conferma di Milan Skriniar e il sospirato arrivo del quarto centrale per chiudere il mercato in entrata.
- L'Inter chiude il mercato: Skriniar rinnova e arriva Acerbi
- L'Inter accontenta Inzaghi: ora tocca al tecnico
- L'Inter e l'effetto San Siro: la carica dei 41.000 abbonamenti
L’Inter chiude il mercato: Skriniar rinnova e arriva Acerbi
Il primo passo è stato l’annuncio alla dirigenza da parte del presidente Steven Zhang che Milan Skriniar sarebbe rimasto a Milano anche per la stagione appena iniziata. La mossa del numero 1 nerazzurro è arrivata subito dopo l’ultima offerta formulata dal Psg per il centrale slovacco, nell’ordine dei 50 milioni più bonus, di fatto la stessa alla quale, un mese fa, era seguita l’interruzione del dialogo tra le parti. Da Parigi hanno anticipato che non ci sarebbero stati rilanci, così ecco le mosse successive dell’Inter, che oltre a togliere Skriniar dal mercato è pronta ad accelerare sul fronte rinnovo: l’ex Samp andrà a scadenza nel giugno 2023 e dopo aver “assaggiato” i 7 milioni netti offerti dal Psg chiede un sostanzioso aumento rispetto ai tre milioni attuali. Verrà accontentato, con un probabile raddoppio dell’ingaggio.
Skriniar, inoltre, avrà presto un nuovo compagno di squadra. La corsa al quarto centrale che prenderà il posto di Andrea Ranocchia è stata infatti “vinta” da Francesco Acerbi: il fedelissimo di Simone Inzaghi l’ha spuntata sullo svizzero del Borussia Dortmund Manuel Akanji, penalizzato dalla necessità dell’Inter di chiudere un acquisto a costo zero. Il nazionale azzurro arriverà ad Appiano dalla Lazio, con la quale andrà in scadenza nel giugno 2025, con la formula del prestito con diritto di riscatto: l’Inter pagherà un prezzo simbolico, poche centinaia di migliaia di euro, per il prestito e tra un anno discuterà con i biancocelesti per l’eventuale riscatto.
L’Inter accontenta Inzaghi: ora tocca al tecnico
Beppe Marotta e Piero Ausilio chiudono quindi il mercato nerazzurro che si era aperto a giugno con i fuochi d’artificio, tra il ritorno di Lukaku, gli acquisti di Asllani e Bellanova e il colpo Mkhitaryan a parametro zero. Il tutto appena una settimana dopo il sofferto esordio in campionato a Lecce, con la vittoria maturata in extremis grazie all’acuto di Denzel Dumfries, al termine del quale Inzaghi aveva mostrato la faccia cattiva anche di fronte alla stampa, soffocando la soddisfazione per un successo tutto cuore e grinta con la rabbia dovuta al fatto che l’Inter fosse sulle prime pagine dei giornali solo per le possibili cessioni e non per gli acquisti. Lo sfogo dell’allenatore è parso essere un attacco alla stampa, ma anche un avvertimento ai dirigenti sulla necessità di mantenere inalterata la qualità dell’organico per non dover abbassare l’asticella delle ambizioni.
L’Inter e l’effetto San Siro: la carica dei 41.000 abbonamenti
La società ha accontentato il tecnico, chiamato ora a vivere una stagione da protagonista su tutti i fronti. Magari anche grazie all’effetto San Siro. Contro lo Spezia i tifosi dell’Inter riabbracceranno Lukaku dopo 454 giorni, ma soprattutto la squadra 90 giorni dopo la partita contro la Sampdoria nel giorno dello scudetto ufficialmente svanito. Con 41000 abbonamenti l’Inter è la squadra con più fedelissimi della Serie A, un aspetto che avrà il suo peso durante la stagione. I nerazzurri vengono inoltre da appena due sconfitte nelle ultime 36 partite casalinghe in Serie A e da una serie di quattro vittorie di fila con 12 reti realizzate e tre subite. Ci sono quindi tutti gli ingredienti, Spezia permettendo, per festeggiare il ritorno a casa. E il lieto fine sul mercato.