Il 2018 della Var e degli arbitri si chiude all’insegna delle polemiche. Fanno discutere le decisioni dell’arbitro Valeri nella sfida tra Juventus e Sampdoria: per ben tre volte l’arbitro di Roma ha consultato il video assistant referee, e almeno per due casi su tre la decisione finale è stata quanto mai dubbia o sbagliata.
Alla base di tutto c’è sempre il vago principio della volontarietà/involontarietà, che sembra aver mandato in tilt gli arbitri nostrani con l’introduzione del Var. Valeri allo Stadium ha decretato due calci di rigore per due tocchi di braccio senz’altro involontari dopo aver rivisto le immagini alla moviola: al 31′ Emre Can salta su un cross con l’intenzione di colpire il pallone con la testa. Il braccio sinistro non viene mosso intenzionalmente verso il pallone, ma si allarga come movimento naturale dello stacco e colpisce la sfera: rigore per la Samp forzatissimo.
Lo stesso caso si verifica, forse in modo ancora più accentuato, in occasione del rigore per i bianconeri: al 17′ della ripresa Ferrari colpisce di braccio in area, ma il tocco è decisamente involontario e l’arto è aderente al corpo. In questo caso il penalty assegnato è inesistente.
Il dibattito infuria sui social e tra gli addetti ai lavori: l’impressione è che se valesse sempre il metro di giudizio di Valeri in ogni partita ci sarebbero rigori.
Ne ha parlato anche Pioli dopo Genoa-Fiorentina, dove i viola hanno protestato per un rigore non assegnato per braccio largo in area di Miguel Veloso. “Ho visto Juventus-Sampdoria. Vogliamo essere trattati come le altre squadre. Ci è stato detto che, se il braccio amplia il volume del corpo, è rigore. Bene, quello era rigore. Quando si parla di Var credo che serva dare coerenza e rispetto di giudizio. In passato sono stati fischiati rigori per falli di mano molto ma molto meno evidenti di quello di quest’oggi. Io personalmente credo che non siano da fischiare, ma siccome fino ad adesso hanno fischiato quasi tutti i tocchi di mano in area dovevano fare la stessa cosa anche con noi quest’oggi”.
Il regolamento, che non è chiaro, dà adito a metri di giudizio troppo difformi di partita in partita, falsando così irrimediabilmente il campionato. Una cosa è certa: l’introduzione della Var non ha diminuito le polemiche post partita, e anzi le sta alimentando.
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