Mario Balotelli è tornato alla ribalta per la doppietta in pochi minuti che ha permesso al Monza di passare sul campo della Salernitana, prima del successo sul Lecce che è valso l’aggancio al terzo posto in Serie B proprio ai salentini.
Nel passato di ‘Supermario’ c’è la non entusiasmante esperienza inglese con la maglia del Liverpool nella stagione 2014/2015: una delle tante occasioni non sfruttate per sfondare definitivamente e scrollarsi di dosso l’etichetta di ‘bad boy’ che lo ha sempre accompagnato.
Uno dei compagni di squadra in quell’annata era Rickie Lambert, ex attaccante che, al podcast ‘Straight From the Off’, ha ricordato le bravate di Balotelli in allenamento, dove dava il ‘meglio di sé’: “Era un bravo ragazzo, anche se un po’ infantile. Appena entrava in campo, però, diventava un’altra persona. Non ho mai visto niente del genere, ad essere sincero. Durante l’allenamento non dava mai il massimo e a volte rispondeva perfino all’allenatore”.
Gli atteggiamenti di Balotelli finirono per dare fastidio a Lambert che arrivò addirittura a chiedere al tecnico di non essere messo in squadra con lui durante le sedute: “Inizialmente non mi dava fastidio, poi devo ammettere che mi ha condizionato un po’. Calciava il pallone in porta e si faceva autogoal. Sono stato costretto a dire a Rodgers di non farmi più giocare con lui, sono sicuro che anche Stevie Gerrard avrebbe fatto lo stesso”.
Ancora oggi, Lambert non si spiega come sia possibile che la carriera di Balotelli sia proseguita nonostante questi comportamenti per nulla professionali: “Parlai con Joe Hart e altri ragazzi della nazionale inglese e mi dissero che anche al City Balotelli si comportava così. Alla mia domanda ‘come ha fatto a farla sempre franca?’, loro hanno semplicemente scosso la testa”.