Sapevamo che questo momento presto sarebbe arrivato. Di certo non si può dire non abbia contato fino a 100, Mario Balotelli, prima di lasciarsi andare ad un duro sfogo contro il Genoa e contro il suo allenatore Patrick Vieira. Il rapporto, come ben sappiamo, si è ormai concluso tra le parti anche a livello formale. Ma dal punto di vista pratico, in realtà, non è mai cominciato. Da qui le accuse dell’attaccante classe 1990.
- Le premesse e un inizio incoraggiante
- La scelta tecnica poco convincente
- Le colpe della società secondo SuperMario
Le premesse e un inizio incoraggiante
6 presenze, costituite per lo più da spezzoni, nessun gol e nessuna giocata degna di nota. La storia di Mario Balotelli al Genoa è stata breve e neppure intensa, quanto meno sul campo. Fuori, però, da raccontare c’è davvero molto e il 34enne bresciano ha deciso di uscire allo scoperto. A volerlo nel capoluogo ligure era stato Alberto Gilardino, esonerato però proprio al momento dell’arrivo dell’attaccante.
Il nome del sostituto, ovvero Patrick Vieira, non lasciava presagire nulla di buono considerati i pregressi al Nizza. Eppure all’inizio il franco-senegalese si era presentato bene agli occhi di SuperMario: “Quando è arrivato Vieira mi ha chiamato per chiedermi come stavo e come vedevo i giocatori, mi ha chiesto un po’ di cose sulla squadra. Mi sembrava fosse arrivato con buone intenzioni“.
La scelta tecnica poco convincente
Dalle parole, però, non si è passati ai fatti.. Questo il racconto di Balotelli: “Poi le prime partite mi ha messo dentro pochi minuti, io sono andato da lui e gli ho detto: “Scusa Patrick, ma c’è un problema o qualcosa?”. Io non volevo giocare 90 minuti perché avevo bisogno di prendere la forma, ma mi metteva 2 o 4 minuti: poi mi porta a Lecce e non mi fa entrare, col Milan c’è una punizione all’86’ e non mi mette”.
Scelta tecnica. Questa la motivazione di Patrick Vieira che legittimamente gli preferiva Andrea Pinamonti. Una spiegazione, però, poco convincente per Mario Balotelli dal momento che gli venivano concessi solamente minuti di gara e neanche così spesso come si evince dal bottino complessivo di presenze poc’anzi descritto. La verità? “Un problema di antipatia, non calcistico“, spiega SuperMario.
Le colpe della società secondo SuperMario
Neanche il Genoa è esente da colpe nella visione del giocatore: “La società non ha preso parte, dal momento in cui faceva i risultati non ha avuto le pa**e di dire niente: io ho sempre cercato il vero motivo, gli ho scritto anche un messaggio lunghissimo che pubblicherò anche un giorno. Lui non mi ha più risposto e mai guardato: mi sono ritrovato ad allenarmi da solo e fuori dal gruppo. La risposta della società è: “Patrick ha paura che tu non possa accettare il fatto di giocare poco”. E’ una grandissima cazzata, dite piuttosto che gli sto sui cogl***i e basta: dite la verità“.
Insomma, fuori rosa di fatto senza nessun motivo particolare. Anche perché, racconta Balotelli, lui nel gruppo ci stava benissimo e tutti gli volevano bene. La missione Genoa l’aveva voluta fortemente desiderando peraltro di portarla a termine nonostante tutto. Non ha funzionato e ora al 34enne attaccante non resta che sperare di trovare una nuova possibilità altrove. Sarebbe un peccato concludere così.