Il gesto delle manette di Fabrizio Cacciatore durante Chievo-Juventus sta facendo il giro del web.
I social sono impazzati quando il difensore del Chievo ha protestato veementemente contro il direttore di gara che non ha potuto fare a meno di espellerlo.
Ma ricostruiamo bene la vicenda: Succede tutto al 15’ della ripresa: il terzino protesta con l’arbitro Maresca per un contatto con Asamoah nell’area bianconera sul quale il direttore di gara ha sorvolato. Soccorso dai medici del Chievo per un infortunio alla spalla, Cacciatore è stato invitato dall’arbitro a uscire dal campo come da regolamento, per poi rientrare: il giocatore si è però rifiutato, perché nel frattempo l’azione si era ribaltata e la Juve stava per battere un angolo. Ammonito per proteste, Cacciatore ha pensato bene di mimare le manette per ben tre volte, meritandosi l’inevitabile doppio giallo.
L’episodio ha fatto tornare in mente le celebre manette che Josè Mourinho, ai tempi tecnico dell’Inter, fece nei confronti di Tagliavento durante Inter-Sampdoria del 20 febbrario 2010 dopo che erano stati espulsi Samuel e Cordoba: il portoghese si beccò ben tre giornate di squalifica.
Le stesse rimediate da Lorenzo Tonelli quando giocava nell’Empoli per un gesto analogo: il difensore il 21 febbraio del 2016 dopo l’espulsione rifilatagli per doppio giallo dall’arbitro Valeri, ha abbandonato il campo mimando l’ormai celebro gesto.
Fabrizio Cacciatore, il giorno successivo, ha poi chiesto le scuse con un post apparso su Instagram: “Chiedo scusa pubblicamente per il gesto fatto è stato un enorme errore… chiedo scusa ai miei compagni, al mister, alla società, ai nostri tifosi e agli amanti del calcio. Sicuramente è un gesto sbagliato , da non fare, un esempio che un professionista non dovrebbe dare. Mi spiace aver messo in difficoltà i miei compagni che stavano lottando dal primo all’ultimo minuto…il mio è stato uno sfogo impulsivo e come giusto L ho pagato caro….. SCUSATE…”.
SPORTAL.IT