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Caos Serie B, perché la Salernitana può vincere il ricorso al Tar: le speranze dei granata

Il dottor Valentino Misiano ha analizzato il perché il Tar potrebbe accogliere il ricorso presentato dalla Salernitana. La Serie B 2025-26 potrebbe dunque essere rivoluzionata.

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La stagione calcistica si è conclusa nel modo più amaro per la Salernitana, retrocessa in Serie C al termine dei playout. Un epilogo negativo non solo sotto il profilo sportivo, ma anche per le vicende extracalcistiche che hanno accompagnato l’ultima fase del campionato. A complicare ulteriormente la situazione è stato il “ripescaggio” della Sampdoria, avvenuto dopo il caos legato al Brescia, che ha influito direttamente sulla doppia sfida salvezza e innescato una serie di conseguenze a catena.

Nonostante la sconfitta sul campo, il club granata non ha alzato bandiera bianca e ha deciso di proseguire la propria battaglia nelle sedi giudiziarie, determinato a far valere le proprie ragioni. E anche il dottor Valentino Misiano, laureato in economia aziendale e fondatore della scuola di formazione ScuolaSI, ha espresso la sua analisi*.

Il ricorso della Salernitana al Tar

La società guidata dal presidente Danilo Iervolino ha presentato ricorso al TAR del Lazio contro la decisione del Collegio di Garanzia del CONI, che lo scorso 10 giugno aveva respinto l’istanza della Salernitana nei confronti di Lega B e FIGC. Il club ha chiesto ora che vengano rigiocati i playout contro il Frosinone o, in subordine, che venga valutata la possibilità di una riammissione in Serie B attraverso una modifica del format del campionato. In alternativa, un risarcimento per il danno subito. E in giornata potrebbe arrivare una risposta (qui alcuni dettagli). Intanto Valentino Misiano ha analizzato il perché i granata potrebbero vincere il ricorso.

TAR Lazio, perché accogliere il “ricorso per saltum” della Salernitana

“La giurisprudenza amministrativa (TAR Lazio e Consiglio di Stato) ha chiarito che, in casi eccezionali, si può saltare la giustizia sportiva quando l’atto contestato lede direttamente diritti fondamentali o interessi legittimi, e non solo questioni interne allo sport. Nel caso della Salernitana, siamo davanti a una chiara violazione del principio costituzionale del giusto processo (art. 111 della Costituzione)” – ha spiegato il dottor Misiano. Poi ha proseguito: “Questo implica che ogni soggetto coinvolto abbia diritto a:

  • una procedura equa,
  • la possibilità di difendersi,
  • e una decisione presa da un organo imparziale e trasparente.

Ma questo diritto è stato rispettato?”

Il problema del contraddittorio e della tempistica

“Il Comunicato Ufficiale n. 211 del 18 maggio 2025, che disponeva il rinvio delle gare di playout previste per il 19 e 26 maggio, è stato adottato senza assemblea. Una decisione unilaterale del Presidente della Lega B, senza confronto tra società e senza contraddittorio preventivo” – ha spiegato il dottore che poi ha sintetizzato così:

In pratica:

  • Nessuna discussione in sede collegiale.
  • Nessuna opportunità per la Salernitana (né per altri club interessati) di esporre il proprio punto di vista.
  • Rinviata una gara di calendario senza modificare le squadre coinvolte.

Poi ha aggiunto: “La modifica sostanziale dell’assetto dei playout – cioè la sostituzione del Frosinone con la Sampdoria – è avvenuta solo il 5 giugno con il C.U. n. 224, dopo che la giustizia sportiva aveva avuto il tempo di deferire il Brescia, riscrivere la classifica e convocare un’assemblea. Nel frattempo, però, il tempo è stato utilizzato per “preparare” un impianto formalmente corretto solo ex post, ma costruito su una base viziata: la mancata immediata decisione collegiale a maggio, quando sarebbe stato necessario agire con trasparenza e regolarità”.

Le questioni irrisolte: regole cambiate in corsa?

Poi Misiano ha continuato la sua analisi: “Con tutta la prudenza possibile, pongo alcune considerazioni, senza la pretesa di avere tutte le risposte certe:

  • La partita con il Frosinone, regolarmente prevista, non è mai stata formalmente annullata, ma semplicemente rinviata.
  • In seguito, è stata “sostituita” da una gara con la Sampdoria, squadra già retrocessa secondo la classifica di fine stagione.
  • Ma lo Statuto della Serie B prevede che il campionato sia concluso per le squadre escluse da playoff o playout. Quindi: la Sampdoria non avrebbe potuto essere “ripescata”, poiché il suo campionato era terminato.
  • La gara Salernitana-Sampdoria si è disputata molto tardi, intorno al 20 giugno, con un’anomalia evidente: la Sampdoria sapeva già con certezza l’avversario, la Salernitana no, perché fino all’ultimo non era chiaro se avrebbe affrontato la Samp o il Frosinone.

Un’asimmetria evidente, che ha alterato la competizione sotto il profilo della preparazione atletica, della gestione tecnica e psicologica”.

Cosa avrebbe dovuto fare la Lega B

Misiano ha poi cercato di analizzare come per lui si sarebbe dovuta comportare la Lega Serie B: “Nel rispetto della buona fede, possiamo ipotizzare che la Lega abbia scelto inizialmente il rinvio per evitare tensioni, aspettando i deferimenti e le decisioni del TFN. Tuttavia, non si può ignorare che:

  • Un rinvio formale non può trasformarsi in cancellazione o sostituzione senza un nuovo atto scritto.
  • La decisione del 5 giugno arriva troppo tardi e su basi già modificate dai rinvii precedenti.
  • Il processo decisionale è stato frammentato, poco trasparente e non tempestivo.

Possibili rilievi giuridici e responsabilità

Da un punto di vista civilistico e amministrativo, questo comportamento della Lega potrebbe essere censurabile per:

  • Violazione del principio di buon andamento dell’azione amministrativa (art. 97 Cost.).
  • Lesione del diritto alla difesa e del principio di trasparenza.
  • Eventuale danno da comportamento elusivo o strumentale, con conseguente responsabilità civile per danni alla società e agli interessi legittimi coinvolti.

Sul piano penale, non si possono fare affermazioni perentorie, ma a seconda delle risultanze degli atti e dei documenti, si potrebbero ipotizzare – a titolo di mera riflessione – condotte che rientrino in:

  • Abuso d’ufficio, se vi fosse stata un’azione intenzionalmente lesiva e arbitraria di una posizione giuridica.
  • Omissione di atti d’ufficio, qualora la mancata convocazione dell’assemblea fosse stata deliberata e non giustificata.
  • Oppure, in ipotesi estreme, falso ideologico se un atto amministrativo (come il rinvio) venisse usato per coprire una diversa finalità.

Naturalmente, tutto ciò richiederebbe l’approfondimento da parte della magistratura ordinaria, ma è giusto interrogarsi – anche come cittadini e tifosi – sulla regolarità dell’intero procedimento”.

*L’analisi del perché la Salernitana potrebbe vincere al Tar è sviluppata in toto dal dottor Valentino Misiano, come riportato dai virgolettati.

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