Dieci sconfitte e sentirle, tutte. Il Napoli ha provato con più allenatori e con la sessione invernale di calciomercato a ridare un senso a una stagione che un senso non ce l’ha. Così sorprende fino a un certo punto il ko dei partenopei contro l’Empoli, peraltro con lo stesso punteggio dell’andata. Ai toscani è bastato davvero poco: un gol di Cerri dopo appena 4 minuti e un primo tempo di livello per prendersi l’intero bottino al cospetto dei campioni d’Italia. Reazione troppo soft degli uomini di Calzona in quella che è una resa definitiva all’Europa.
- L'ammissione di colpa di Calzona
- La situazione è peggiore di quella che pensavo
- Il discorso di lunedì alla squadra
L’ammissione di colpa di Calzona
Ciccio Calzona fa mea culpa per la prestazione del Napoli: “Non ha funzionato l’approccio alla partita. Siamo stati molli, timidi, è inconcepibile questa cosa ma la responsabilità è mia. Non sono riuscito a fargli arrivare la voglia di arrivare più in alto possibile. Addio alla Champions? E’ chiaro che se non vinciamo è difficile pensare di arrivare in alto. Ma dobbiamo onorare la maglia, dare di più ed entrare prima in partita. C’è un dato sconcertante: siamo la squadra che ha segnato di meno nei primi 15 minuti“.
La situazione è peggiore di quella che pensavo
Calzona poi continua la sua critica: “Siamo anche leziosi, questo problema di mancanza di rabbia per riconquistare palla ce lo portiamo dietro da quando sono arrivato. Evidentemente non gli ho fatto comprendere questo concetto importante. Il potenziale offensivo è importante ma bisogna stare lassù. Nel secondo tempo abbiamo fatto di più ma non abbiamo fatto un tiro in porta. Siamo stati leggibili. Le vicissitudini del Napoli di quest’anno sono note ma non pensavo di trovare una situazione così“.
Il discorso di lunedì alla squadra
Come si programma il futuro dopo un ennesimo ko del genere? “Dobbiamo guardare la prossima partita – spiega il tecnico dei partenopei -. Lavoriamo sull’orgoglio. Se non capiamo che certe situazioni vanno al di là della tattica non si può fare nulla. Voglia di vincere, onorare la maglia, approcciare bene le partite. Responsabilità della società? I giocatori nuovi sono arrivati in una stagione balorda e questo ha rallentato il loro inserimento. Io metto in campo la formazione migliore, quella che vedo negli allenamenti“. Infine, sulla contestazione dei tifosi: “Chiedo scusa“.