«Quando Maduro lo ordinerà, mi vestirò da soldato per combattere contro l’imperialismo» ha scritto Maradona per poi continuare: «Sono chavista fino alla morte e bisogna combattere coloro che vogliono impossessarsi delle nostre bandiere, che sono la cosa più sacra che abbiamo». Sono parole pronunciate da Diego Maradona, che si è sempre schierato a favore del contestato presidente del Venezuela. Un legame strettissimo, che neanche la morte del Pibe ha spezzato. Maduro, infatti, ricorda ancora il Pibe come un fratello ma lancia un’accusa (non la prima, in tal senso) sulla morte del Diez.
- Per Maduro, Maradona è stato ucciso per portare il fascismo
- Maduro ricorda un regalo fattogli da Maradona
- Maduro rivela come voleva salvare Maradona
Per Maduro, Maradona è stato ucciso per portare il fascismo
Durante la trasmissione dell’episodio numero 10 del suo podcast, dallo Stadio Monumentale di Caracas, il leader della sinistra ha detto che Diego Maradona è stato ucciso in una “operazione” che mirava a portare il fascismo al potere, rivelando di aver raccomandato all’ex fuoriclasse del Napoli di andare nel suo paese, perché lì si sarebbero presi cura di lui, e ha collegato la sua teoria al successivo tentato omicidio contro l’allora vicepresidente Cristina Kirchner, il 1° settembre 2022, due anni dopo la morte di Maradona.
Maduro ricorda un regalo fattogli da Maradona
Affiancato dalla moglie Cilia Flores, detta “Cilita”, e dal governatore dello stato di Carabobo, Rafael Lacava, tutti e tre disposti su una piattaforma allestita al centro del campo, Maduro si è tolto per primo l’orologio che portava al polso, dicendo che glielo aveva dato Maradona. “C’è sempre qualcosa di indimenticabile. È legato a questo orologio che ho qui e che indosso sempre come portafortuna. È un orologio di marca Hublot. Il mio orologio Hublot, che mi ha regalato Diego Armando Maradona, il giorno della chiusura della campagna elettorale per le elezioni presidenziali del 2018, avvenuta domenica 20 maggio. Me lo ha dato giovedì 17 maggio. Lo ha tolto e me lo ha messo al polso. E quando sono con questo orologio… sento che il nostro caro amico, il nostro grande amico, il migliore amico dell’Argentina, Diego Armando Maradona, che è con noi”.
Maduro rivela come voleva salvare Maradona
Poi ha ricordato che la statua dell’idolo della Nazionale argentina “il più grande del mondo” si trova nella città venezuelana di Puerto Cabello e ha detto di aver chiamato Maradona “il Diego del popolo”. Poi ha aggiunto: “Io ho una tesi sulla morte di Maradona, credo che Maradona sia stato ucciso. Ho parlato con lui il giorno del suo 60esimo compleanno, giorni prima che morisse, e gli ho detto: ‘Diego, vieni in Venezuela, qui ci prenderemo cura di te. Sono preoccupato per te, Diego. A gennaio gli avevo detto: ‘Abbi cura di te, Diego. Guarda, ci sono persone molto cattive, fasciste, e tu sai che sei la voce della ribellione popolare, e dici quello che nessuno osa dire in Argentina e nel mondo’”.
Maduro è andato oltre, affermando: “Credo che la sua uccisione sia stata un’operazione per porre fine ai simboli dell’Argentina ribelle. E prima hanno finito Diego, ho questa certezza. E poi volevano uccidere Cristina e in diretta televisiva l’avrebbero uccisa», ha dichiarato in collegamento al tentato omicidio dell’allora vicepresidente.
In contrasto con il presidente argentino, Javier Milei, Maduro lo ha incluso nelle sue dichiarazioni. “Sapete che nessuno ci farà tacere. Al potere con Milei in Argentina c’è andato il fascismo, il sionismo, che è il nuovo fascismo. Ora Milei parla di come condurrà una crociata affinché il Venezuela venga sanzionato, circondato e picchiato. Glielo dico, da Caracas, dai quartieri di Caracas: tu e quanti altri, Milei? Guardatevi allo specchio di Bolsonaro, di Macri. “Chi scherza con il Venezuela si secca. Ah, se ci fosse Diego… Diego avrebbe risposto a Milei e lo avrebbe messo al suo posto. Per questo è la mia tesi e sono sicuro che un giorno la verità verrà alla luce”.