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Maradona, Gentile: Lo annullai e lui insultò mamma e famiglia

Il ricordo dell'ex terzino dell'Italia che lo marcò ai Mondiali di Spagna

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L’Italia campione del mondo del 1982 nacque un pomeriggio che sembrava destinato al tracollo nei pronostici generali. Dopo aver ottenuto la qualificazione nella fase a gironi con tre pareggi e solo per differenza reti nei confronti del Camerun, gli azzurri di Bearzot furono inseriti nel mini-gruppo a 3 con Argentina e Brasile, apparentemente vittima sacrificale dei colossi sudamericani. Ma nella prima gara contro l’Argentina avvenne il miracolo: il brutto anatroccolo si trasformò in cigno e iniziò la cavalcata verso la Coppa. Tardelli e Cabrini segnarono i gol decisivi ma altrettanto decisiva fu la scelta di Bearzot di far marcare Maradona a Gentile.

Gentile ricorda le notti insonni prima di Maradona

L’ex terzino della Juve su Il Giornale ricorda quei giorni, a commemorazione della scomparsa di Maradona, e rivela di non aver dormito per tre notti quando Bearzot gli comunicò che sarebbe stato lui a doversi occupare della marcatura di Maradona. «Ma come cacchio faccio a fermare questo qui?»,

Gentile rivela i trucchi per fermare Maradona

Dice Gentile: “decisi quella che sarebbe stata la mia contromossa: non avrei dovuto farlo girare su se stesso, non dovevo permettere che mi venisse di fronte e questo tipo di controllo lo faceva soffrire, lo capivo, lo intuivo e mi misi proprio alle sue spalle di continuo, come un’ombra, cercando di isolarlo dai compagni che lo cercavano”.

Gentile rivela di essere stato insultato da Maradona

“Così fu e la vinsi io, perché Diego non perdeva tempo per molestarmi, insultandomi, su mia madre, sulla mia famiglia, pensando di innervosirmi, io non feci una piega, non sentivo le sue parole. Scrissero che lo picchiai per novanta minuti ma non era vero e lo dimostrano le immagini, fu lui piuttosto a essere espulso contro il Brasile per un calcio rifilato a un avversario. Al termine di quella partita al Sarria gli chiesi la maglia come ricordo ma Diego si rifiutò e ci rimasi malissimo perché in un mondiale certi riti, certe abitudini fra calciatori, vanno rispettate, anche in caso di sconfitta”.

Per Gentile Maradona più forte di Pelè

Dopo gli aneddoti “cattivi” anche il giudizio eterno: per Gentile Maradona è stato anche meglio di Pelè “unico nel suo stile, nella sua capacità di vincere da solo un mondiale per la sua nazionale, come accadde nel 1986”.

Infine un ultimo pensiero: “È strano ma dopo quella partita non ho avuto mai più occasione di marcarlo, quando passai alla Fiorentina toccò ad altri ma ho conservato comunque il massimo rispetto per lui”.

“Il giorno del suo compleanno, il 30 ottobre scorso, gli ho inviato un video di auguri e resto con la speranza che Diego lo abbia potuto vedere, perché, al di là di quella sfida di Barcellona, il mio ricordo è rimasto unico nei confronti di quello che ritengo il più grande e il più forte calciatore di tutti i tempi”.

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