Non si placa la bufera su Yamal dopo la sua discussa festa per i 18 anni. Il Ministero dei diritti sociali ha chiesto alla Procura, al Difensore civico e all’Ufficio per la lotta ai crimini d’odio di indagare se la legge sulla disabilità , che proibisce gli spettacoli che prendono in giro o denigrano le persone con disabilità, sia stata violata al party del fenomeno del Barcellona.
- L'accusa per Yamal
- Le critiche delle associazioni per disabili
- La testimonianza di uno dei protagonisti
L’accusa per Yamal
Secondo quanto spiegato all’EFE dal Direttore generale della disabilità, Jesús Martín , il dipartimento diretto da Pablo Bustinduy ha chiesto chiarimenti per sapere se persone affette da nanismo siano state denigrate alla festa per il 18° compleanno dell’atleta , violando la legge , che non prevede sanzioni ma proibisce tali attività da quasi tre anni.
Nello specifico, il governo vuole regolamentare l’esposizione pubblica di una persona a causa della sua disabilità come reato grave, con multe da 600.000 euro a un milione di euro, nella riforma della legge che il Consiglio dei ministri intende approvare. Il funzionario per la disabilità ha espresso preoccupazione per il fatto che “un giovane con così tanti follower, un influencer per i giovani, organizzi questo genere di feste, che potrebbero avere un effetto a catena sui giovani”.
Le critiche delle associazioni per disabili
“Siamo preoccupati che le persone con i soldi, le persone con il potere, credano di poter rimanere impuniti”, ha lamentato Jesús Martín , che ha osservato che la legge è vietata in Spagna da quasi tre anni e che il ministero di Bustinduy “non resterà inerte di fronte a queste indicazioni” pubblicate sui media. “La legge è per tutti, per gli umili e per i potenti. Che vengano aperte le indagini appropriate e che si adottino provvedimenti in base alle conclusioni.
L’ Associazione delle persone con acondroplasia e altre displasie scheletriche con nanismo (ADEE) , ente della Confederazione spagnola delle persone con disabilità fisiche e organiche (COCEMFE), ha annunciato un’azione legale contro Lamine Yamal per aver assunto, secondo la sua denuncia, persone con tale disabilità nel suo party, ritenendo che quanto accaduto alla festa di formazione del giocatore del Barcellona violi “non solo la legislazione vigente, ma anche i valori etici fondamentali di una società che cerca di essere egualitaria e rispettosa”.
La norma stabilisce che sono vietati gli spettacoli o le attività ricreative in cui persone con disabilità o in tali circostanze siano utilizzate per provocare scherno , derisione o scherno da parte del pubblico in modo contrario al rispetto dovuto alla dignità umana.
La testimonianza di uno dei protagonisti
Parlando in forma anonima a ‘MARCA’ è stato proprio uno degli artisti in questione a cercare di far luce sulla vicenda spiegando cosa sia realmente accaduto, come riporta anche FanPage. L’uomo, affetto da nanismo, ha scagionato Yamal: “Nessuno ci ha mancato di rispetto, lasciateci lavorare in pace. Non capisco perché ci sia così tanto clamore. Siamo solo persone normali che fanno quello che vogliono in modo completamente legale”. E’ anzi l’ADEE ad essere presa di mira dall’artista che si è esibito alla festa di Yamal.
“Da un paio d’anni queste persone ci stanno danneggiando – spiega -. Vogliono proibirci un lavoro che amiamo e in nessun caso hanno offerto lavoro o corsi alle persone colpite”. E poi aggiunge: “Lavoriamo come animatori. Perché non possiamo farlo? A causa delle nostre condizioni fisiche?. C’è un nuovo presidente che si sente inferiore e vuole fregarci tutti quanti”.
“Sappiamo qual è il nostro limite e non lo superiamo mai: non siamo scimmie in una fiera. Balliamo, facciamo magie… ci sono spettacoli di ogni tipo. Eravamo solo a uno dei tanti eventi, tutti si divertivano un mondo. Tutto questo trambusto è iniziato solo perché era la festa di Lamine Yamal”.