Una vita da mediano, a recuperar palloni: cantava Ligabue riferendosi a Lele Oriali, ma questa etichetta può valere per tanti centrocampisti che sono riusciti a ritagliarsi un ruolo importante nel nostro calcio anche senza apparire scintillanti, ma agendo dietro le quinte e facendo sentire a fondo la propria sostanza. Questa etichetta descrive anche la carriera di Marco Donadel, un vero e proprio mestierante che ha calcato, per quasi 20 anni, i campi della nostra Serie A, e non solo.
Una carriera che ha portato Donadel a togliersi anche più di qualche soddisfazione, come, per esempio, l’esser stato un pilastro dell’Under 21 di Claudio Gentile. Ancora oggi però, a parecchi anni dal ritiro dai campi di gioco, il nativo di Conegliano sembra avere una sorta di vero e proprio sogno nel cassetto. Non resta dunque che ripercorrere la sua vita professionale, ricca di episodi da ricordare e raccontare. E la curiosità non può non essere tantissima, soprattutto se si pensa e si prova a guardare a quello che potrebbe essere il suo futuro.
- Donadel calciatore: una vita da mediano
- Marco Donadel con Lecce e Parma
- La Samp e la svolta fiorentina
- La consacrazione e l’infortunio
- Il ritorno di Marco Donadel
- I capelli di Marco Donadel: la curiosità sull’ex calciatore
- Marco Donadel oggi: il suo sogno da allenatore
Donadel calciatore: una vita da mediano
Marco Donadel nasce a Conegliano il 21 aprile del 1983 e inizia la sua carriera da calciatore militando nelle giovanili del Milan, squadra che lo lancia nel grande calcio. Sin da giovane il centrocampista mette in mostra le sue caratteristiche, che sono quelle dell’interno di centrocampo e appunto del mediano duro e puro, bravo nel recuperare palloni, in fase di interdizione e nel proteggere la difesa, con anche un discreto tiro. Come detto, dunque, la carriera di Donadel inizia nelle giovanili del Milan, dove il centrocampista milita dal 1998 al 2000. Il giocatore poi entra a far parte della prima squadra dei rossoneri, rimanendovi, fino al 2002, ma scendendo in campo però soltanto due volte in due anni.
Marco Donadel con Lecce e Parma
Dopo il salto dalle giovanili alla prima squadra, Marco Donadel non trova molto spazio e per lui comincia l’inevitabile girandola di prestiti, utili per maturare, crescere e farsi le ossa. La prima destinazione è il Lecce, dove il centrocampista disputa 29 partite in Serie B: un’esperienza più che positiva e dove l’ex Milan riesce ad avere anche una certa continuità . Quell’anno i salentini vivono una grande stagione, chiudendo il campionato al terzo posto e ottenendo quindi un’importante promozione in Serie A. Conquistata la massima serie, dunque, per Donadel arriva una nuova esperienza, stavolta al Parma.
Il centrocampista in Emilia gioca 24 partite nella stagione 2003/2004, con la dimostrazione e la convinzione di poter dire la sua anche in Serie A. Quella per i ducali è una stagione complessa per ragioni extra calcistiche. In campo il Parma gioca bene e termina il campionato con un quinto posto che vale l’accesso alla Coppa Uefa, anche se a lungo il Parma accarezza la possibilità di conquistare il quarto posto che avrebbe valso l’accesso in Champions League.
Tutto, però, si rivela inutile, perché a fine stagione la squadra emiliana viene travolta da gravissimi problemi finanziari e dal crac Parmalat, la società di proprietà del patron del Parma Callisto Tanzi. In seguito a quel grave caso la società di fatto cessa di esistere e cambia denominazione per scongiurare il fallimento. Un epilogo triste, che segna la fine di una delle grandi realtà del nostro calcio, e che fa da sfondo alla prima stagione tra i grandi di Marco Donadel.
La Samp e la svolta fiorentina
Terminata la controversa esperienza a Parma, dunque, Donadel prova a rilanciarsi con la Sampdoria, ma dopo queste due esperienze molto positive arriva una stagione complessa per Donadel, visto che l’avventura si rivela tutt’altro che idilliaca, con sole 8 partite fino a gennaio 2005. Il centrocampista in blucerchiato sembra un lontano parente di quello ammirato prima col Lecce e poi col Parma, ma queste difficoltà portano a quella che sarà l’esperienza più importante della carriera del mediano.
La svolta avviene proprio in quel gennaio 2005, quando il centrocampista riesce subito a rilanciarsi grazie al prestito alla Fiorentina, dove Donadel vive una seconda parte di annata più che positiva contribuendo alla salvezza della squadra, che è riuscita a tirarsi fuori da una stagione davvero complessa. Dopo quell’ottimo impatto, dunque, i viola decidono di riscattare il giocatore nel successivo mercato estivo, investendo circa un milione di euro, e Donadel ripaga i toscani con le sue prestazioni, diventando uno dei protagonisti di una delle migliori versioni della Fiorentina negli anni Duemila.
La consacrazione e l’infortunio
La stagione 2005/2006 è senza alcun dubbio per lui quella della definitiva e tanto attesa consacrazione, con alcune prestazioni a dir poco da applausi. La Fiorentina si rilancia alla grande con l’arrivo in panchina di Cesare Prandelli e il centrocampista diventa presto un pilastro e una certezza nello scacchiere tattico del mister. Proprio in quell’anno Donadel riesce a mettere a segno anche il suo primo gol nel massimo campionato, con una punizione contro l’Udinese allo stadio Franchi. La Fiorentina termina quel campionato al quarto posto, ma ancora una volta questioni extra campo subentrano e s’incrociano alla carriera di Marco Donadel.
L’estate del 2006, come ben sappiamo, è quella di calciopoli e la Fiorentina dal quarto posto scivola al nono a causa delle penalizzazioni inflitte dalla giustizia sportiva. Rimangono comunque le ottime prestazioni del mediano in quell’anno e mezzo in Toscana, ma proprio quando Donadel sembra aver trovato la sua dimensione, l’annata successiva si rivela molto sfortunata per lui. Il 28 gennaio del 2007, infatti, il calciatore si infortuna ai legamenti: un infortunio molto grave che lo costringe a rimanere fuori per ben quattro mesi.
Questo stop risulta determinante per il futuro di Donadel, visto che in quel periodo il suo posto viene preso da Riccardo Montolivo, destinato a essere un grande protagonista in maglia viola. Con il senno di poi si può parlare di vero e proprio scherzo del destino per il centrocampista, e diventa oggi più che lecito chiedersi quale sarebbe stata la carriera di Donadel senza quel problema fisico, a cui poi ne sono seguiti a ruota degli altri. Difficile darsi una risposta, anche perché in casi come questi è impossibile scoprire come sarebbero andare le cose.
Il ritorno di Marco Donadel
Dopo il rientro dall’infortunio e la fatica per ritrovare spazio, il mediano decide, nonostante tutto, di rimanere in Toscana, dando il suo apporto sia nei momenti felici che in quelli più difficili. La Fiorentina vive anni altalenanti, ottenendo nel 2007 un sesto posto e recuperando quella qualificazione in Uefa tolta da calciopoli. Nel 2008 arriva addirittura il quarto posto e la qualificazione in Champions League, bissata anche nel 2009. Dal 2010 però arrivano le difficoltà , con la fine dell’era Prandelli che porta a un undicesimo e a un nono posto.
In questi anni Donadel riesce comunque sempre a ritagliarsi il suo spazio, ma nel 2011 le strade del mediano e della Fiorentina si separano, con la prestigiosa chiamata del Napoli. Il centrocampista lascia la Toscana con un bottino di 219 presenze e 6 gol e tantissime soddisfazioni tolte, tra cui l’esordio in Champions League.
Il Napoli rappresenta per il mediano una chance importante, segnata però ancora dalla sfortuna e limitata da dei problemi muscolari e da un intervento chirurgico. In due anni a Napoli Donadel raccoglie solo 14 presenze, non vivendo a pieno due anni incredibili del Napoli di Mazzarri, che conquista un quinto e un secondo posto in campionato. Nell’estate del 2013 Donadel saluta la Campania e l’occasione del riscatto arriva con l’Hellas Verona, dove il mediano vive una buona stagione in Serie A, arricchita da 23 presenze, e contribuisce al decimo posto della squadra di Mandorlini al termine di una stagione decisamente tranquilla. Dopo l’anno al Verona, Donadel chiude poi la sua carriera, dopo un periodo da svincolato, con i canadesi del Montreal Impact, mettendo a referto 68 presenze e tre reti in quattro stagioni.
I capelli di Marco Donadel: la curiosità sull’ex calciatore
Oltre che per la sua carriera, per le sue doti, per le sue qualità , per i suoi problemi fisici e per quanto avrebbe potuto dare e avere senza questi ultimi, l’ex centrocampista ha molto spesso fatto parlar di sé per una questione meramente e semplicemente estetica, ossia i suoi capelli. Un qualcosa che magari può far sorridere e storcere il naso ai puristi del mondo del pallone tutto tecnica e tattica, ma che fa capire come, anche per i calciatori, può contare, e non poco, l’immagine.
E pensare che il suo apice e il suo momento più brillante c’è stato anni fa, quindi quando ancora i social network non erano poi così tanto diffusi e non condizionavano le nostre vite, la nostra quotidianità , i nostri pensieri e i nostri gusti, come invece accade al giorno d’oggi. Insomma, senza perdersi in troppi fronzoli e tanti giri di parole, l’ex calciatore della Fiorentina, secondo indiscrezioni e rumors, indosserebbe, tra l’altro da più di dieci anni, una protesi ai capelli.
Un qualcosa che sembra comunque non avergli creato alcun tipo di problematica sul campo. D’altronde è una scelta che ha condiviso e che condivide ancora oggi con tantissimi altri sportivi, come per esempio, il tennista Agassi, che l’ha per di più candidamente ammesso nella sua autobiografia. Stando a quanto detto dagli esperti nell’argomento, tutto ciò sarebbe comunque una dimostrazione e una perfetta testimonianza del fatto che, con le nuove protesi, è assolutamente possibile non solo avere una vita normale, ma addirittura praticare uno sport a livello professionale. Tra l’altro uno sport come il calcio, totalmente legato allo sforzo fisico e a dir poco di contatto.
Ma qual è lo stile scelto da Donadel? Il suo sistema, stando sempre a quanto raccontato dai tecnici nell’hair stylist, è quello che viene chiamato e definito uno skin annodato. Quest’ultimo avrebbe il vantaggio di permettere e di consentire una forte adesione, ricreando addirittura una chioma lunga e mossa. Insomma, bellezza e giovinezza diventano, in un certo senso, i punti di forza di un’immagine che oramai è divenuta un qualcosa di essenziale e di immancabile. Tanto da essere argomento di discussioni, chiacchiericci e approfondimenti. Ma il buon Marco, dopo un po’, non sembra nemmeno averci fatto più di tanto caso. Ed è assolutamente giusto così.
Marco Donadel oggi: il suo sogno da allenatore
Ma che cosa ha fatto l’ex calciatore una volta appesi gli scarpini a chiodo, decisione presa il 23 giugno del 2018, dopo aver rescisso il contratto con il Montreal Impact? La decisione di Donadel è stata quella di proseguire nel mondo del calcio. Prendendo la scelta di diventare allenatore. Subito poco dopo il ritiro dal calcio giocato, il classe 1983 diventa collaboratore tecnico alla Fiorentina e inizia così la sua nuova vita, ripartendo dalla squadra dove sicuramente ha brillato di più e ha reso al meglio. La carriera da allenatore di Donadel strada è proseguita proprio in terra toscana, con diverse esperienze nel florido settore giovanile della Fiorentina: prima con l’Under 16 e poi con l’Under 17.
Successivamente, il veneto ha iniziato a collaborare proprio con la prima squadra dei toscani, facendo parte dello staff sia di Prandelli che di Iachini, che si sono succeduti sulla panchina gigliata. Un’altra fase importante per lui è stato il corso di Coverciano, con cui ha ottenuto la licenza UEFA A. Ed è proprio grazie a questo titolo che è arrivata la sua prima chance importante, ossia quella allo Spartak Mosca, dove Donadel è diventato il vice di Vanoli, ruolo che ha ricoperto fino a giugno 2022 e che l’ha senza dubbio formato e forgiato.
Come ben sappiamo, poi, il calcio russo ha dovuto fare i conti nel 2022 con una complessa situazione politica, che ha escluso squadre fino ad allora largamente presenti e importanti nel calcio europeo, come proprio lo Spartak Mosca, dal calcio continentale. Gli ultimi mesi allo Spartak Mosca, dunque, sono stati segnati da queste incertezze ma l’esperienza russa, come detto, rimane molto formativa per Marco Donadel che ora dopo tanta gavetta coltiva il sogno di fare la sua carriera da calciatore e riuscire a ritagliarsi anche in questa nuova vita un percorso importante.