Martin Castrogiovanni sa di avere un talento particolare per la vita. E lo esterna come sa e come può, in ogni occasione che il rugby e gli incontri che gli sono stati riservati lo consentono. Castro, come lo hanno chiamato i compagni e chi pratica il mondo ovale, è un personaggio che ha sempre sorriso, ha speso un’allegria percepibile, comunque. Nonostante la malattia, la sua immagine pubblica e il messaggio che ha veicolato si è sempre mantenuta incoraggiante, positiva, mai retorica.
Da pilone fondamentale anche della nostra Nazionale a ballerino e presentatore, intuizione interessante di Maria De Filippi e dei suoi, per Martin il passo è stato quasi naturale, come il ruolo di conduttore – confermato – nella decima edizione di Tu sì que vales, in onda a partire da sabato 23 settembre.
- Martin Castrogiovanni, il pilone dell'Italrugby
- Il debutto in televisione
- La malattia e l'intervento alla schiena
- Le nozze saltate con Giulia Candiago
- La festa di compleanno di Ibra
- Il matrimonio con Daniela Marzulli
- La carriera in tv
Martin Castrogiovanni, il pilone dell’Italrugby
Proprio come il collega e amico Alessio Sakara, Castro deve molto allo sport che gli ha regalato disciplina, fama e successo. In Italia arriva dall’Argentina a 20 anni per giocare a rugby: il suo ruolo è quello di pilone e la sua imponente fisicità lo porta ad eccellere e a indossare la maglia della Nazionale azzurra senza grandi ostacoli.
I suoi genitori sono originari di Enna e in Argentina non colleziona elementi di conflittualità che possano impedirne l’ingresso nella rappresentativa italiana, che onora diventando il terzo giocatore a raggiungere le 100 presenze in Nazionale.
Il debutto in televisione
Appartiene a una generazione di rugbisti celebri, che si è ritagliata uno spazio nella memoria collettiva grazie a quell’amalgama perfetto.
Castrogiovanni è nato a Paranà il 21 ottobre 1981 e dell’Argentina ha conservato quel colore di fondo, quel tratto che traspare anche nella sua carriera televisiva che si è legata, a doppio-triplo filo alla Fascino e al gruppo di lavoro della De Filippi.
Dal 2018, Martin è nella squadra di conduttori di Tu sì que vales, che in questa nuova edizione lo vede affiancato da Alessio Sakara (una conferma per uno tra i più importanti lottatori al mondo di Mma) e, novità proveniente da Amici con un ruolo rafforzato, Giulia Stabile.
Martin Castrogiovanni, Giulia Stabile e Alessio Sakara, conduttori di TSQV
La malattia e l’intervento alla schiena
Perché Castro abbia deciso di smettere con lo sport, è stata una domanda legittima per lo slancio che ha sempre manifestato e avuto nei riguardi dell’agonismo. Di certo ha contribuito, ma non pesato attraversare prove inattese, così potenti da incidere nell’esistenza di ciascuno. E anche nella sua. Come ha raccontato in una lunga e intensa intervista, rilasciata tempo addietro al Corriere della Sera, la scoperta di un neurinoma al plesso lombare lo ha travolto, ma non sopraffatto:
“Avevo pensato di smettere a Cardiff, nel 2015, dopo l’incontro del Sei Nazioni con il Galles. All’inno piango, poi prendiamo 70 punti e torno negli spogliatoi dove scopro che uno dei miei compagni più giovani sta postando una foto su Instagram e un altro già ha le cuffie con la musica a palla. Ho pensato che quello non era più il mio mondo, i tempi erano cambiati e io lì non c’entravo più nulla”.
Due i passaggi più complicati della sua vita, la scoperta della celiachia è stato il primo:
“Il primo nel 2011, quando scopro di essere celiaco. Difficile da accettare, poi però capisci che tanti malanni avevano un perché e allora ti curi. Poi nel 2015, sono in ritiro con la Nazionale in Inghilterra per preparare il Mondiale. Mi fa male la schiena ma voglio giocare, non mi sono mai allenato così tanto, ci tengo, è la mia quarta coppa del mondo, un traguardo importante. Mi dicono che ho il nervo sciatico infiammato, un bel punturone di antidolorifico e vado in campo”.
Non era nulla di affrontabile con un banale antidolorifico, a condizionare la prestazione di Castrogiovanni che ha reso pubblico il problema di salute che lo ha colpito:
“Gioco malissimo, arrivo sempre in ritardo, vengo criticato e mi sento vecchio come mai mi è capitato. Chiedo allo staff sanitario di vederci chiaro. Mi portano in ospedale, mi fanno una risonanza e aspetto i risultati. Vedo i medici vaghi, nessuno che mi dice come stanno le cose, li chiudo in una stanza e urlo: “O mi dite che cosa ho o da qui non uscite!”. Mi fanno leggere il referto e scopro di avere un neurinoma al plesso lombare, un tumore per il quale gli inglesi mi danno 6 mesi di vita. Non crollo, in fondo penso che finché parli, giochi, ti svegli la mattina, puoi lottare. Vengo di corsa alla clinica Humanitas a Milano e lì mi dicono che è raro che quel tumore sia maligno, però l’operazione sarà rischiosa perché potrei perdere l’uso della gamba. Mi operano, muovo la gamba. Un mese dopo sono di nuovo in campo”.
Le nozze saltate con Giulia Candiago
Con la sua compagna, poco dopo avere annunciato il matrimonio, arriva invece la rottura dopo una lunga relazione che li vedeva entrambi sempre in primo piano. Castrogiovanni era pilone dell’Italrugby, aveva militato in società di primo piano: Calvisano, Leicester, Tolone e Racing 92.
Sciatrice alpina, grande talento e protagonista di un certo entusiasmo prima dell’avvento del dominio di Federica Brignone e Sofia Goggia, Giulia Candiago diventa una ex per Martin, che decide con lei di disdire le nozze.
Dopo questa dolorosa separazione, Castro ha affrontato un viaggio documentato sui social – su cui è sempre molto attivo – e ha ripreso le redini della sua vita professionale.
La festa di compleanno di Ibra
Da allora (2014), gli sono stati attribuiti dei flirt ma nulla di più, fino all’incontro con Daniela Marzulli, diventata poi sua moglie quasi a sorpresa.
Prima del matrimonio, annunciato in un’intervista a DiPiù e celebrato nelle campagne viterbesi, si parla di Castro per una vicenda che non ha a che vedere con le sue relazioni ma con uno dei suoi più grandi e noti amici, Zlatan Ibrahimovic.
Nel 2016, mentre era infortunato, Martin volò alla sua festa di compleanno a Las Vegas: le foto furono un autentico caso e Castrogiovanni fece un errore madornale:
“La cosa più stupida della mia vita da giocatore. Ero infortunato. Potevo chiedere: posso andare alla festa di Ibra? Però ero convinto che mi avrebbero detto di no, allora raccontai che andavo in Argentina – ha detto al Corriere della Sera – a trovare mia nonna. Ovviamente mi scoprirono subito e quello che accadde dopo mi portò ad allontanarmi dal rugby. Avrei voluto chiedere scusa ai miei compagni, non fu possibile, il club mise di mezzo gli avvocati perché i francesi sono fatti così. La verità è che ero tornato dal Mondiale infortunato, avevo un contratto importante e forse non ero più il giocatore che loro si aspettavano. Me lo hanno fatto pagare. Il rugby è uno sport che ti insegna a prenderti le tue responsabilità, sapevo di avere sbagliato e volevo solo scusarmi. Chiudere così mi ha ferito”.
Il matrimonio con Daniela Marzulli
In quella intervista, rilasciata a Dipiù nell’estate del 2020, Castrogiovanni annunciava le nozze con la sua compagna, Daniela Marzulli. Poco dopo, il 12 settembre si sono sposati nel viterbese dove hanno scelto di risiedere e dove hanno fissato il fulcro delle loro attività, immersi nella natura e nello scenario di Tre Croci, frazione di Vetralla, in provincia di Viterbo.
Il matrimonio, estremamente riservato, non ha visto la partecipazione di personaggi vip se si fa eccezione per Alessio Sakura, conduttore anch’egli di Tu sì que vales, e pochi altri. Il momento storico e il desiderio di riservatezza della coppia avrebbero fatto il resto.
La carriera in tv
Restio a rimanere nell’ambiente del rugby, soprattutto quando gli è stato chiesto se avesse ritenuto possibile un percorso da allenatore, Castro ha seguito una indole giocosa, ludica manifestata anche quando era in attività.
La sua carriera è mutata e continua a mutare, in base alle opportunità che gli vengono offerte dalla televisione. Ballando con le stelle lo aiuta a entrare nelle case degli italiani e a consolidare la sua popolarità con tenacia e una indubbia allegria. Amici Celebrities è stato un caso di puro divertimento, mentre Tu sì que vales è il palcoscenico e il ruolo consolidati dove Castro può esprimere quella gioia, quell’euforia che non è mai mancata pure tra le file, in campo.