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Mattia Binotto torna in F1, ufficiale: l'ex team principal Ferrari a capo di Audi. La scalata in rosso e l'addio

L'ex team principal Ferrari, Mattia Binotto torna ufficialmente in F1: è stato ufficialmente nominato Chief Operating e Chief Technical Officer della gestione corse del progetto Audi che dal 2026 farà il suo ingresso in Formula 1

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Luca Fusco

Luca Fusco

Giornalista

Giornalista multimediale. Quando si accendono i motori, lui sgasa, impenna, derapa. E spesso e volentieri finisce sul podio

Dopo Flavio Briatore un altro grande manager fa il suo ritorno in F1 dalla porta principale. Si tratta di Mattia Binotto. L’ex team principal della Ferrari fino al 2022 è stato ufficialmente nominato Chief Operating e Chief Technical Officer della gestione corse del progetto Audi che dal 2026 farà il suo ingresso in Formula 1 rilvando la Sauber oggi Stake F1 Team.

Mattia Binotto a capo del progetto Audi in F1

Audi, che entrerà in Formula 1 a partire dal 2026, ha comunicato nella giornata di oggi l’addio del CEO Andreas Seidl e del presidente del consiglio di amministrazione Oliver Hoffmann. Al loro posto subentrerà Mattia Binotto che sarà nuovo direttore tecnico a partire del 1° agosto: quindi a lui faranno capo tutte le mosse del reparto sportivo del colosso automobilistico, compresa la realizzazione di power unit e monoposto.

Binotto il grande ritorno in F1, le parole Audi

Gernot Dollner, ad del gruppo Audi, gli ha dato pieni poteri: «Con la sua esperienza pluriventennale darà un forte contributo. Dobbiamo aumentare la velocità del programma, avere una struttura più definita, creare una catena di comando più snella ed efficiente. Il team deve agire in maniera rapida e indipendente».

Binotto e la Ferrari: da stagista a tp, da Schumacher ai dissidi con Leclerc

Mattia Binotto, classe ’69, entra in Ferrari nel 1995, come stagista. A Maranello ha ricoperto diversi ruoli scalando le gerarichie, ha lavorato, giovanissimo, con Michael Schumacher, per poi diventare direttore tecnico negli anni della presidenza Marchionne e poi team principal nel 2019 al posto di Maurizio Arrivabene. Alti e bassi durante la sua gestione. I migliori risultati arrivano nel 2022 quando Leclerc vince le prime gare e la rossa sembra poter insidiare il dominio della Red Bull di Verstappen.

Poi invece lo sviluppo della monoposto è carente. Nascono alcuni dissidi interni, proprio con Leclerc. Basti ricordare il dito puntato di Binotto contro il monegasco alla fine del Gp di Silverstone vinto dall’altro ferrarista Sainz con una strategia suicida ai danni di Leclerc che protestò vivamente nel team radio.

A fine 2022 l’addio di Binotto alla Ferrari per differenze di vedute con i vertici Elkann e Vigna nonostante il secondo posto nel Mondiale piloti e costruttori. Da allora si era parlato spesso di un ritorno di Binotto in F1, in passato si era vociferato molto di Alpine e Aston Martin.

Fonte: Screenshot F1 Tv

Binotto la carta per Sainz in Audi? Ma c’è tanto lavoro da fare

L’ufficializzazione del ritorno di Binotto in F1 ha fatto scattare subito una ridda di voci sul mercato piloti di F1. Chissà se la presenza del suo ex team principal potrebbe essere un ulteriore incentivo per Carlos Sainz per rivedere l’offerta Audi, di fatti la prima scuderia in tempi non sospetti a interessarsi allo spagnolo, offerta poi “frizzata” dal madrileno in attesa di qualche opzione migliore sul piatto.

Ma il lavoro che attende Binotto non è di poco conto. La Stake F1 Team Sauber al momento è la peggiore scuderia e monoposto del lotto. Bottas e Zhou sono ancora a secco di punti dopo 13 gare del Mondiale. Il prossimo anno è già stato annunciato l’arrivo di Nico Hulkenberg dalla Haas.

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