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Olimpiadi, Sinner e la maledetta terra rossa: da Montecarlo, al ritiro da Roma, fino alla tonsillite pre Parigi

In una stagione finora indimenticabile, con tanti successi e primati, la malasorte si è abbattuta su Sinner ogni qualvolta Jannik si apprestava a disputare un torneo sulla terra rossa, sin qui maledetta nel 2024

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Matteo Morace

Matteo Morace

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Fin qui la stagione di Jannik Sinner è stata a dir poco strepitosa. Primo italiano a raggiungere la vetta del ranking, primo titolo slam conquistato agli Australian Open (primo azzurro a riuscirci), secondo Masters 1000 in carriera vinto a Miami, record di titoli in una stagione (4) già pareggiato e 42 partite vinte su 46. L’unica nota negativa di questa prima metà dell’anno è la malasorte che lo ha accompagnato durante tutta la stagione sulla terra rossa, a partire dalla chiamata errata nella semifinale a Monte Carlo contro Stefanos Tsitsipas fino alla tonsillite che lo ha colpito proprio prima di partire per Parigi, impedendogli di prendere parte alle Olimpiadi 2024.

Tutto ha inizio a Monte Carlo

Jannik Sinner si presenta al primo Masters 1000 sulla terra rossa in programma a Monte Carlo da grande favorito e con già tre titoli in saccoccia (Austrlian Open, ATP 500 Rotterdam e Masters 1000 di Miami) e una sola sconfitta, rimediata in semifinale a Indian Wells contro il rivale Carlos Alcaraz. Anche nel Principato l’altoatesino si spinge sino alle semifinali, dove – dopo aver recuperato un set di svantaggio – nel terzo set si ritrova avanti di un break e con la possibilità di conquistare un secondo, che però non riesce a concretizzare per via di un grossolano errore del giudice di sedia che non chiama fuori una palla di Stefanos Tsitsipas, comportando un po’ di nervosismo in Sinner, che proprio per quel motivo inizia anche ad avere problemi di crampi, facilitando poi la rimonta e la vittoria del greco.

I ritiri da Madrid e Roma e i problemi al Roland Garros

Smaltita la delusione di Monte Carlo, Sinner si presenta al Masters 1000 di Madrid con la voglia di rifarsi, ma anche questa volta la sorte non sembra essere d’accordo. Dopo due vittorie agevoli su Lorenzo Sonego e Pavel Kotov, nel match degli ottavi contro Karen Kachanov, Jannik accusa dei problemi fisici, che non gli impediscono comunque di rimontare il russo e volare ai quarti. Nonostante sia rimasto in campo in quel match, il problema da lui rimediato all’anca è più grave del previsto e necessita tempo per essere recuperato in vista del secondo slam stagionale.

L’altoatesino è quindi costretto a ritirarsi da Madrid prima di scendere in campo nei quarti e a saltare a malincuore gli Internazionali BNL d’Italia per provare a tornare al 100% in vista del Roland Garros. Il problema all’anca toglie però la possibilità a Sinner di allenarsi al meglio per lo slam sulla terra e proprio la mancata preparazione ottimale potrebbe essere alla base della sconfitta arrivata in rimonta al quinto set in semifinale ancora una volta contro Alcaraz.

E ora la tonsillite pre Olimpiadi

A dimostrazione che la fortuna è cieca, ma la sfortuna ci vede benissimo, al momento di partire per Parigi per prepararsi alle Olimpiadi, con il torneo di tennis che si disputerà – ovviamente – sui campi in terra rossa del Roland Garros, Sinner è stato colpito da un attacco febbrile che inizialmente lo ha obbligato a rimandare la partenza e poi, una volta scoperto essere dovuto a una tonsillite, a rinunciare definitivamente ai Giochi olimpici. Una notizia difficile da accettare per Jannik, che ha sempre dimostrato di tenere tantissimo ai colori azzurri, ma c’è da essere sicuri che questo forfait caricherà ancor di più il n°1 al mondo in vista degli impegni da cui al termine della stagione, compresa la difesa del titolo conquistato l’anno scorso in Coppa Davis.

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