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Parigi 2024, De Giorgi carica l'Italvolley: "Fondamentale partire forte. Siamo da medaglia, ma Anzani ci mancherà"

Il CT della nazionale azzurra di volley punta al bersaglio grosso: "Siamo giovani ma competitivi, dovremo essere bravi a giocarci ogni singola opportunità"

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Non sarà bollente come quella del calcio, ma se c’è una panchina di una nazionale che tende a scottare quando di mezzo ci vanno le olimpiadi, quella non può che essere la panchina del commissario tecnico della pallavolo maschile. Anche se Fefé De Giorgi invero non rischia proprio nulla: il contratto l’ha rinnovato (meritandoselo appieno) fino al 2026, quando l’Italia ospiterà di nuovo la fase finale degli Europei. Ma come tutti i suoi predecessori, da Velasco ad Anastasi, da Montali a Berruto fino a Blengini, anche Fefé dovrà fare i conti con quella che sino a questo momento è apparsa alla stregua di una vera e propria maledizione: la conquista della medaglia d’oro olimpica. Un leit motiv destinato a essere riproposto anche nelle prossime tre settimane.

Giovani ma competitivi: “Giochiamocela senza paura”

Perché l’Italia quella medaglia d’oro se la vuole mettere al collo. E per quanto fatto nell’ultimo triennio, di motivi per sperare di farcela ce ne sono fin troppi: oro agli Europei 2021, oro ai mondiali 2022, argento agli Europei 2023 e cammino senza indugi nella VNL prima della decisione (coraggiosa, ma pensata in ogni dettaglio) di lasciar riposare i titolare e affrontare la fase finale della rassegna con una squadra decisamente futuribile.

Ecco perché nulla è stato lasciato al caso ed ecco perché De Giorgi è il primo a credere che qualcosa di buono dall’avventura parigina potrebbe scaturire per davvero. “Siamo una squadra giovane, ma che sa essere molto competitiva. A Parigi dovremo giocare la nostra miglior pallavolo per crearci l’opportunità di arrivare a medaglia. Credo che vedremo tanto equilibrio, ma credo e anzi sono convinto che questo gruppo abbia le carte in regola per arrivare sino in fondo. Dovremo solo essere bravi a giocarci le nostre possibilità”.

Partire forte per evitare un quarto di finale duro

L’olimpiade dell’Italia comincerà con una sfida subito bella tosta con il Brasile (sabato 27 luglio alle 13), ma sarà soprattutto la sfida con la Polonia che chiuderà il girone della prima fase (in mezzo quella meno complicata con l’Egitto) a delineare scenari e ambizioni. “Il nostro è un girone piuttosto tosto, dove abbiamo avuto la sfortuna di pescare il Brasile dalla terza fascia. Avremo due partite su tre di altissimo livello e sarà fondamentale partire subito alla massima velocità, anche perché per delineare la griglia dei quarti di finale ogni pallone può valere tanto”.

Non ci sono infatti incroci prestabiliti: al termine della prima fase, le 8 qualificate verranno ridistribuite in base a quoziente set e punti, e dunque chi avrà vinto in modo più sonante (e avrà lasciato per strada meno set) potrebbe ritrovarsi un tabellone più agevole verso la finale. Con Italia, Brasile e Polonia nello stesso girone, il rischio è che nessuna delle tre possa finire in fascia alta: anche questo è un fattore di cui De Giorgi e i suoi ragazzi dovranno tenere conto.

Con l’Argentina due test utili. E il rimpianto Anzani

I due test amichevoli con l’Argentina hanno mostrato un’Italia ancora in fase di rodaggio, e per certi versi anche con la testa un po’ svagata. Ma hanno anche fatto capire che la qualità del gruppo è fuori discussione. “Sono arrivate indicazioni importanti, anche se sono state due partite molto differenti tra loro. La prima è filata via abbastanza liscia, nella seconda c’è stato più da combattere e la cosa l’ho ritenuta positiva, perché ci ha permesso di testare la tenuta fisica e mentale in situazioni difficile. Alla fine però sono uscito dal doppio impegno soddisfatto di ciò che ho visto. C’è sempre qualcosina da limare, ma il grosso del lavoro ormai è stato fatto”.

Con la squadra appena sbarcata a Parigi (è partita in mattinata verso la Francia), un pensiero Fefé l’ha rivolto al vice capitano Simone Anzani, ancora una volta costretto a dare forfait. Simone è uno di noi. Mi dispiace tantissimo non poterlo avere in gruppo, lo avrebbe meritato sua per le qualità tecniche, sia per quelle caratteriali dimostrate in questi mesi. È una figura importante per esperienza e carisma e ci mancherà, ma lo sentiremo sempre vicino”.

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