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Volley, l'Italia si complica la vita ma piega l'Argentina al tiebreak. Romanò è già in clima olimpiadi

L'Italia la spunta al tiebreak nel secondo match con l'Argentina, ultimo test prima die giochi olimpici. Bene Romanò e Lavia, Michieletto va a sprazzi. De Giorgi soddisfatto

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Alla fine i conti gli azzurri li hanno fatti tornare, ma chissà che quei due set in più su quanto preventivato non siano stati (in qualche modo) voluti e studiati a tavolino. Perché in fondo a poco più di una settimana dall’inizio del torneo olimpico tanto vale allenarsi con profitto: il secondo test amichevole con l’Argentina finisce 3-2, con l’Italia che per due set e mezzo rasenta la perfezione, salvo poi spegnere troppo presto la luce e rischiare di ritrovarsi cappottata nel corso di un tiebreak gestito comunque con intelligenza e attenzione. Tante le indicazioni ricevute da De Giorgi, che pure in cuor suo avrebbe evitato volentieri di dover penare fino alle 23,45 per avere la meglio sull’albiceleste.

Due set da accademia del volley: che bella Italia…

Senza Galassi, sostituito in sestetto da Sanguinetti (mentre al raduno c’è Eccher a dare manforte per allungare le rotazioni), e sotto gli occhi di un emozionato Simone Anzani (che ovazione per lui), l’Italia impiega poco a trovare i giusti automatismi. L’entusiasmo del PalaDozza è coinvolgente: oltre 4.200 spettatori accorsi per provare a combattere il caldo (proposito caduto mestamente a terra) e sostenere i ragazzi di Fefé, che nel primo parziale impiegano poco per recuperare il mini break di svantaggio, rimettendosi prontamente in carreggiata grazie a un ace di Lavia e a un attacco potente di Romanò, decisamente il più in palla degli azzurri (chiuderà la serata a quota 26 punti: 22 per Lavia, 14 per Michieletto).

Proprio quest’ultimo offre il primo strappo di serata, spedendo l’Italia sul 17-13 grazie a un paio di attacchi che non lasciano scampo alla difesa argentina. Sul 24-18 il più sembra fatto, ma i sudamericani arrivano ad annullare ben 5 palle set, cedendo però sull’ultima disponibile, quella chiusa da Lavia con una pipe di grande effetto. Nel secondo set, semplicemente l’Italia porta a scuola di pallavolo i malcapitati argentini: servizio ficcante, difesa impenetrabile, attacco pungente e sonoro 25-12, giusto per ribadire chi è che ha in mano le redini del match.

Fastidiosi blackout: l’Argentina spinge la gara al tiebreak

Sembrerebbe tutto facile, ma di colpo l’Italia nel terzo parziale s’inceppa. Tanto che l’Argentina scappa sul 15-11 e costringe De Giorgi a fermare a più riprese l’incontro. Kukartsev è il valore aggiunto dell’albiceleste, al quale la difesa azzurra non riesce a opporre resistenza. Ma un parziale di 4-0 riporta tutto in parità (un ace di Romanò suggella il 16 pari) fino al match point procurato dall’ennesimo ace dell’opposto di Piacenza, cui però gli argentini trovano il modo per rispondere. E un errore sanguinoso di Sanguinetti costa all’Italia un set che pareva già indirizzato, allungando la partita al quarto.

Dove l’Argentina parte nuovamente forte, trovando tre punti di vantaggio prima del turno di servizio col quale Lavia ritrova la parità a quota 11. Un altro ace di Lavia vale il 21-19 che sembra consegnare agli azzurri mezza partita in ghiaccio: arrivano due match point per chiudere i conti, ma Palonsky non è così propendo a consegnarsi a un’Italia che nei momenti chiave si scioglie, con gli errori di Russo e Romanò che spediscono di fatto il match al tiebreak, non senza rimpianti.

Romanò si riprende la scena: Porro chiude i conti

Ma una volta capita l’antifona, ecco che la partita prende la piega desiderata: nel quinto set l’Italia piazza subito un allungo sul 5-1 grazie a Romanò, Russo (ace che sa di riscatto), Sanguinetti e un altro ace di Romanò, che fa capire di aver preso le misure alla difesa albiceleste. In realtà l’Argentina torna a farsi minacciosa col solito Kukartsev che in qualche modo riporta i suoi contatto fino a trovare la parità a quota 11.

L’allungo decisivo lo piazzano Lavia (muro su Lima e attacco vincente) e ancora Romanò, che consegna tre palle match ai compagni. Ci pensa Luca Porro, dentro al posto di Michieletto, a chiudere i conti: 15-11 finale e buona sgambata in vista del debutto olimpico contro il Brasile di sabato 27 luglio (ore 13). Possibilmente con meno blackout, che nella rassegna a cinque cerchi potrebbero costare enormemente cari.

De Giorgi soddisfatto: “Due bei test, pronti per Parigi”

Questo il commento di De Giorgi: “Avevamo bisogno di giocare due partite vere, e così è stato. Questa gara soprattutto è stata interessante perché c’ha visti andare in difficoltà, ma ne siamo venuti fuori con carattere. Sono stati 5 set intensi che ci hanno offerto molti spunti, e questo è davvero un bel segnale.

Galassi l’ho tenuto fuori a scopo precauzionale, perché non aveva senso correre rischi in questa fase. Quando ci ritroveremo a Roma nel fine settimana penso che Gianluca sarà a disposizione, e questa è l’unica cosa che conta. A Parigi dovremo andare a giocare la nostra miglior pallavolo: siamo focalizzati sull’obiettivo, pronti a sfogarci sul parquet per realizzare ciò di cui siamo capaci”.

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