Il coach dell’Olimpia Milano Ettore Messina ha rinnovato per altri due anni con la squadra meneghina. A La Gazzetta dello Sport, Messina ha dichiarato: “Ho ricevuto dal signor Armani un attestato di stima enorme. Le parole che ha detto dopo la Coppa Italia hanno un peso straordinario che mi fanno sentire ancora più indebito nei suoi confronti. Quella fiducia intendo ripagarla. I grandi cicli nascono così, con l’empatia e la consapevolezza di un percorso condiviso, oltre che con le vittorie.”
Messina è contento al momento dell’annata dell’Olimpia Milano: “Stagione positiva. Molto positiva perché in linea con tutti gli obiettivi. Per il secondo anno consecutivo siamo tra le migliori otto d’Europa, un risultato che solo i grandi club possono vantare. Abbiamo giocato tre mesi senza Shields, abbiamo avuto due casi di doping e una doppia tornata di Covid: fortissima sotto Natale e preoccupante quella attuale. E tutte le traversie di Gigi Datome, un giocatore per noi molto importante.
Sul secondo posto in Serie A mi permetto di osservare che il Real Madrid ha perso 7gare in campionato, l’Efes ha avuto alti e bassi e pure il Cska ha scontato battute d’arresto. Morale: la durezza dell’Eurolega ti costringe a pagare qualcosa. Perdere a Brescia e a Sassari ci sta. Ultima insolubile questione: Covid, infortuni e 4gare a settimana impongono quintetti, squadre e gerarchie sempre diverse. È dura. Ma vale per tutti in EuroLeague”.
Non sono mancati momenti difficili ma Messina è sereno: “Abbiamo giocato alcune partite scadenti e giustamente siamo stati criticati, ma sono sincero: piazza e tifosi sono con noi, avverto sostegno e comprensione. La crescita continua, dignità e durezza nel gioco e la volontà di rappresentare al meglio la proprietà in Italia come in Europa è quanto abbiamo costruito finora e di cui vado orgoglioso. Prima si andava a Madrid, Barcellona o Mosca mettendoci la croce sopra a prescindere; ora ce la giochiamo e se perdiamo torniamo a casa incazzati. Abbiamo sviluppato una cultura del lavoro da squadra di vertice. Il pubblico lo ha percepito. Poi siamo nell’era dei social dove c’è chi, protetto dall’anonimato, sputa veleno. Io resto indifferente. Spero valga anche per i giocatori”.
Infine, Messina chiude con un argomento delicato: “Le vicende doping Moraschini-Mitoglou cosa insegnano? Che le accortezze non sono mai troppe. Ci insegna che la superficialità è una trappola sempre in agguato e può avere conseguenze imprevedibili. Che il rigore e l’autodisciplina non conoscono deroghe”.