Il 67enne ex presidente dell’UEFA Michel Platini e l’86enne ex presidente della FIFA Sepp Blatter sono stati assolti dal tribunale federale penale di Bellinzona dalle accuse di frode e altri reati che nel 2015 avevano fermato la scalata dell’ex attaccante francese della Juventus alla guida della Federcalcio mondiale, in successione proprio di Blatter.
- Platini e Blatter: il tribunale di Bellinzona respinge l'accusa di frode
- Platini e Blatter si sono sempre dichiarati innocenti, oggi il proscioglimento
- Platini e Blatter: un'inchiesta che durava dal 2015
Platini e Blatter: il tribunale di Bellinzona respinge l’accusa di frode
Il tribunale svizzero infatti non ha accolto l’ipotesi dell’accusa, che aveva chiesto per entrambi un anno e otto mesi con la condizionale e due anni di libertà vigilata. Blatter era stato accusato di frode, appropriazione indebita di fondi FIFA, cattiva gestione e falsificazione di un documento, Platini anch’egli di frode, appropriazione indebita e contraffazione, nonché ritenuto complice della presunta cattiva gestione di Blatter.
Platini e Blatter si sono sempre dichiarati innocenti, oggi il proscioglimento
Per l’accusa non c’era alcun fondamento legale per il pagamento di 2 milioni di dollari versati nel 2011 a Platini come compenso per il ruolo di consulente FIFA dal 1998 al 2002, per il quale però era già stato retribuito. La procura svizzera sosteneva che il pagamento ha danneggiato i beni della Fifa e ha arricchito illegalmente Platini”, mentre la difesa sosteneva che il pagamento era congruo e previsto da un accordo verbale. I due si sono sempre proclamati innocenti.
Platini e Blatter: un’inchiesta che durava dal 2015
L’inchiesta penale contro Blatter era cominciata il 24 settembre 2015, dopo che aveva dichiarato che si sarebbe dimesso dalla carica di numero uno assoluto del calcio mondiale, che ricopriva nel 2015, in seguito alle perquisizioni della polizia e dell’arresto di funzionari della FIFA accusati di corruzione. Sia lui che Platini, il quale capeggiava il calcio europeo dal 2007, sono stati banditi per anni dal comitato etico della FIFA che ha posto fine alla loro carriera. Ora vedremo se la procura deciderà per il ricorso in appello, o se verrà richiesto addirittura un processo in sede civile.
