Da boss a bodyguard: travolto dalle critiche per l’andamento stagionale del Milan, che rischia seriamente di non qualificarsi alla prossima Champions League, Zlatan Ibrahimovic compie un passo indietro nel racconto dei suoi compiti all’interno del club: “Non è più un one–man show, conta il lavoro di squadra”. È l’annuncio a un ridimensionamento del suo ruolo di advisor?
- Milan, Ibrahimovic da boss a bodyguard
- Allenatori e Morata: le accuse a Ibrahimovic
- Milan, Ibrahimovic: “Io il boss? Una battuta”
- Milan, Ibrahimovic si prepara al passo indietro?
- Milan, i tifosi attaccano Ibrahimovic
Milan, Ibrahimovic da boss a bodyguard
“Sono il bodyguard, se devono sparare a qualcuno, che sparino a me”. Così Zlatan Ibrahimovic descrive il suo ruolo all’interno del Milan, compiendo un deciso passo indietro rispetto al celebre “Sono il boss, comando io” pronunciato nello scorso settembre, che fece piuttosto clamore nel mondo rossonero.
Le nuove dichiarazioni dello svedese sono pubblicate in un’intervista a GQ: Ibra spiega che il suo ruolo è quello di proteggere la società, un compito che ha allenato a lungo da giocatore. “Per 25 anni da calciatore mi hanno attaccato ogni giorno. Perché? Perché ero il migliore”, dice Zlatan aggiungendo di avere le spalle larghe: “Se devono sparare a qualcuno, che sparino a me. Non mi fa paura, perché io sparo due volte indietro”.
Allenatori e Morata: le accuse a Ibrahimovic
E di accuse, sin dall’inizio della stagione, ne sono piovute su Ibrahimovic. La più grave è quella di aver scelto allenatori inadatti al Milan – prima Paulo Fonseca, poi Sergio Conceiçao – e di non aver convinto Gerry Cardinale a ingaggiare Antonio Conte: il salentino costava troppo per il Milan, ma quanto costerà un anno senza Champions League, se il traguardo minimo della stagione non dovesse essere raggiunto?
L’altro grande capo d’imputazione è la costruzione della rosa messa a disposizione di Fonseca a inizio stagione: in particolare, la scelta di affidarsi ad Alvaro Morata nel ruolo di centravanti. Al flop dello spagnolo Ibra ha risposto con un mercato di gennaio pirotecnico e l’investimento su un nuovo numero 9, la promessa Santiago Gimenez: il messicano per ora sta mantenendo le attese – già 3 gol in 6 partite per lui – ma ciò nonostante il Milan è stato eliminato dalla Champions e oggi si trova al 7° posto a -8 dalla Juventus, quarta con una partita in più.
Milan, Ibrahimovic: “Io il boss? Una battuta”
Nell’intervista Ibrahimovic prende in parte le distanze dal flop del Milan, prima precisando che a settembre scherzava quando si definiva il boss del club (“era una battuta”, dice) e poi aggiungendo che al momento del suo ritorno nel Milan, dialogando con il proprietario Gerry Cardinale, aveva chiarito che ciò che avrebbe contato davvero sarebbe stato il gioco di squadra.
“Non è più un one-man show. Non vengo qui per salvare nessuno”, queste le parole che Ibra racconta di aver riferito al proprietario. “Sono qui per imparare dagli altri e aiutarli a dare il meglio. Imparare. Aiutare. Teamwork”, afferma di aver poi aggiunto. Come a dire: della stagione del Milan non sono l’unico responsabile.
Milan, Ibrahimovic si prepara al passo indietro?
Le parole di Ibrahimovic possono essere interpretate anche come il preludio a un passo indietro, o almeno di lato, nella prossima stagione: da qualche giorno si sono moltiplicate le indiscrezioni sul possibile arrivo al Milan di un d.s. di ruolo, un dirigente autorevole e d’esperienza che si occupi del mercato e della programmazione sportiva. Una figura del genere – Fabio Paratici, Andrea Berta o François Modesto i nomi emersi finora – finirebbe inevitabilmente col sottrarre potere decisionale a Ibrahimovic. Insomma il passaggio da boss a bodyguard, in quel caso, non resterebbe solo nelle parole di Zlatan.
Milan, i tifosi attaccano Ibrahimovic
E un ridimensionamento di Ibrahimovic è chiesto anche da parte della tifoseria del Milan, che continua ad attaccare senza sosta l’ex fuoriclasse. “Io spero che il prossimo capitolo di Ibra al Milan sia quello finale”, commenta Disagiavolo su X, riprendendo l’intervista a GQ. “Ibra solo facciata, manco mezza parola sui risultati della squadra”, attacca Marizio. “I numeri dicono che il Milan è settimo, fuori dalla Champions e allo sbando totale: state facendo un lavoro pessimo”, aggiunge Leonardo. “Caro Ibra, tanto salti a fine anno”, la profezia di MilanAiMilanisti.