I tifosi del Milan hanno perso totalmente la pazienza e lo hanno espresso chiaramente prima, durante e dopo la partita contro la Fiorentina, e a migliaia sui social. Il Diavolo non perdeva 4 partite nelle prime 6 di campionato dalla stagione 1938/1939, oltre 80 anni fa. Ma, almeno per ora, non si cambia guida tecnica: Marco Giampaolo resta. A confermarlo è il dirigente e leggenda del club Paolo Maldini: “L’allenatore è stata una scelta nostra, condivisa, lo difenderemo sempre, è giusto dargli tempo, sappiamo di avere una squadra giovane”, sono le parole che gelano i tifosi, che si aspettavano un provvedimento dopo il crollo con i viola.
“Sappiamo quali potevano essere i problemi, pensavamo di far meglio, 4 sconfitte in 6 giornate sono veramente tante e la qualità del gioco non è soddisfacente“. Il Milan sembra non avere né gioco né affiatamento: “In questo momento sembrerebbe non esserci una via d’uscita, ma la via d’uscita si ottiene attraverso il lavoro per migliorare un gioco che non scorre come dovrebbe”.
“Sapevamo che affidandoci in un gruppo giovane, finché la leadership dell’allenatore non entra, è difficile. Va considerato anche San Siro e l’impatto sui giocatori“.
Le colpe, per Maldini, sono di tutti: “La colpa è della società, dell’allenatore e dei giocatori. La dimostrazione dei tifosi che se ne sono andati è giusta”.
“L’anno scorso non abbiamo offerto uno spettacolo bellissimo a livello di gioco anche se siamo arrivati ad un punto dalla Champions, i tifosi sono sempre stati lì. E’ normale che i tifosi abbiano protestato”.
I rimedi da adottare nelle prossime settimane per risalire la china: “L’idea è di fare una sorta di autocritica generale, siamo alla sesta giornata di campionato, sembra tutto perso, molte volte le situazioni si ribaltano in un attimo. Quello che può preoccupare è l’involuzione tra la partita di Torino e quella di oggi”.
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