Milan, ora il problema è molto serio

Rossoneri nei guai con il Fair Play Uefa: Nyon boccia anche la proposta di patteggiamento per il rifinanziamento del club.

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Che il giudizio dell’Uefa in merito al piano di rifinanziamento del Milan fosse temuto ai piani alti della società era cosa nota, sebbene il duo Fassone-Mirabelli avesse professato ottimismo fino a poche ore prima della sentenza. Però, forse, che la mannaia fosse così pesante non se l’aspettava nessuno. Neppure il tempo di festeggiare la qualificazione in Europa League senza turni preliminari ed ecco che in Via Rossi si trema per davvero dopo che da Nyon è arrivato un altro no: bocciato anche il “settlement agreement”, dopo che lo stesso destino era toccato al “voluntary agreement” che dirigenti e legali del club avevano presentato pochi mesi fa.

In sostanza è stata respinta anche la proposta di patteggiamento avanzata dalla società che è stata a tutti gli effetti rinviata a giudizio. Il Milan andrà quindi a processo e il range delle possibili punizioni è ampio e spaventoso: certa una multa salatissima, possibile lo stop al mercato, o una forte limitazione allo stesso, ma il rischio è anche quello di subire l’esclusione dalle Coppe, per quello che sarebbe un danno economico, ma soprattutto di immagine: “La camera di investigazione dell’Organo di Controllo Finanziario per Club UEFA (CFCB) – si legge nel comunicato ufficiale diffuso dall’Uefa – ha deciso di rinviare l’AC Milan alla camera giudicante del CFCB per la violazione delle norme del fair play finanziario, in particolare per la violazione della regola del pareggio di bilancio (break-even rule).Dopo un attento esame di tutta la documentazione e delle spiegazioni fornite dalla società, la camera di investigazione ritiene che le circostanze del caso non consentano la conclusione di un settlement agreement. Nello specifico, la camera di investigazione è del parere che permangano ancora incertezze sul rifinanziamento del prestito e sul rimborso delle obbligazioni da effettuare entro ottobre 2018”.

L’Uefa non ha intravisto segnali positivi in grado di far modificare la decisione iniziale: troppe incertezze sul rifinanziamento e troppe incertezze sulla solidità dell’azionista di riferimento Han Li, anche legate al possibile subentro del fondo Elliott qualora la proprietà cinese non riuscisse ad estinguere il debito assunto con il fondo americano per l’acquisto del club: “Durante il mese di giugno – prosegue il comunicato – la camera di investigazione comunicherà eventuali altre decisioni in merito al monitoraggio delle società sotto indagine o che hanno concluso un settlement agreement”.

Forse troppi dubbi per pensare ad una schiarita entro venti giorni, perché i tempi dovranno essere stretti dal momento che in ballo ci sono le iscrizioni all’Europa League e il futuro di altre due squadre italiane. In caso di esclusione del Milan, infatti, l’Atalanta accederebbe direttamente alla fase a gironi, mentre la Fiorentina entrerebbe in gioco dal preliminare del 26 luglio.

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