Nella notte italiana tanti gli azzurri imoegnati in pedana, Passano tutte le ostcaoliste azzurre in semiginale. Ayomide Folorunso coglie anche il sesto tempo assoluto (54.69), correndo per l’ennesima volta in stagione dalle parti del record italiano (il 54.54 di Yadis Pedroso).
Ce la fanno anche Rebecca Sartori (55.72, diciannovesimo crono) e Linda Olivieri (56.09, ultimo dei tempi di ripescaggio, 23esimo assoluto).
Nei 200 metri femminili ancora una buona prova di Dalia Kaddari, nuovamente al di sotto dei 23 secondi (22.83, vento -0.1) dopo il 22.75 (seppure ventoso, +2.5) della batteria. Al cospetto della superstar Shelly-Ann Fraser-Pryce (prima in 21.82) l’azzurra non sfigura, finendo sesta in un tempo significativo a livello continentale. La giamaicana Shericka Jackson impressiona: il suo 21.67. La statunitense Tamara Clark (21.95) occupa il terzo posto tra le ammesse alla fine, dove figura, ma solo in virtù del ripescaggio con i tempi, la campionessa olimpica Elaine Thompson-Herah (21.97).
Nei 400 ostacoli maschili arriva l’oro di Allyson Dos Santos. L’infortunio patito da Karsten Warholm all’inzio di giugno era la seconda parte di un pronostico praticamente già scritto. Così, il brasiliano ha scritto una finale pazzesca, vinta in 46.29 (record dei campionati), strapazzando Warholm, settimo alla fine (48.42) ma ancora in lizza per l’oro all’ingresso sul rettilineo finale. Argento per lo statunitense Tim Benjamin, bronzo per l’altro USA Trevor Bassitt,.
Serata decisamente migliorabile in casa Norvegia, perché cade anche l’altro idolo, Jakob Ingebritsen, battuto in volata nei 1500 metri dal britannico Jake Wightman (3:29 23 per l’oro, 3:29.47 per l’argento), con lo spagnolo Mohamed Katir (3:29.90) a completare il podio tutto europeo.
Nel lancio del disco trionfa lo sloveno Kristian Ceh, capace di spostare il record della manifestazione a 71,13. Argento e bronzo alla Lituania, con Mykolas Alekna (il figlio di Virgilius, 69,27), e Andrius Gudzius (67,55).