Forse l’incredibile sequenza di prestazioni, e tempi, che ha messo via nel suo curriculum alquanto breve la dodicenne Yu Zidi ha fagocitato l’inevitabile interrogativo su come sia stato possibile che la sua giovane età fosse accantonata e che il tempo prevalesse su un fattore che pure ha la sua valenza.
Quasi inconsapevolmente, è stata posta al centro dell’agenda mediatica, la sua straordinaria qualità, il talento visto in vasca ha superato ogni componente del racconto sportivo per dominare, inevitabilmente, questi Mondiali di Singapore 2025.
- Chi è e che cosa sappiamo di Yu Zidi, nuotatrice cinese di 12 anni
- I tempi impressionanti oscurano McIntosh
- La bambina d'acciaio
- La polemica sul regolamento
- I precedenti eclatanti
Chi è e che cosa sappiamo di Yu Zidi, nuotatrice cinese di 12 anni
La storia di Yu Zidi arriva dal tempo che ha fissato, bracciata dopo bracciata: impressionante, migliore di tante altre campionesse di livello e che le hanno consentito di qualificarsi per i campionati mondiali di Singapore dopo che le sue prestazioni ai campionati nazionali cinesi l’hanno collocata tra le migliori al mondo, in questa stagione. Che sia la più giovane da tempo immemore, poco conta. C’è e si è presa la scena, dentro e fuori la piscina.
I tempi impressionanti oscurano McIntosh
Le è riuscita l’impresa di oscurare Summer McIntosh, al suo secondo titolo nei 200 metri misti. Dopo quattro vasche, la nuotatrice cinese ha concluso al quarto posto, a soli 12 anni e con il tempo di 2:09.21, finendo dietro McIntosh (2:06.69), ma poco al di sotto della medaglia di bronzo vinta da Mary-Sophie Harvey (2:09.15). Impressionante, considerati i margini di miglioramento e il potenziale della giovanissima cinese, poco più che una bambina che pure sta mostrando i suoi artigli come fu per altre importanti protagoniste del nuoto internazionale, come Federica Pellegrini per citare una delle nostre che pure non aveva ancora esordito tra i “grandi” a 12 anni.
Già il tempo di Yu Zidi nei 200 metri farfalla aveva suscitato attenzione, tra addetti ai lavori e i media, visto e considerato che l’anno scorso avrebbe mancato di poco la medaglia olimpica a Parigi. McIntosh, ora diciottenne, detiene i record mondiali in entrambe le specialità miste e ha vinto tre medaglie d’oro olimpiche lo scorso anno ma all’età della nuotatrice cinese non aveva questi numeri sul crono.
La bambina d’acciaio
La bambina d’acciaio, come è stata soprannominata in patria, si presenta quindi come il nuovo fenomeno del nuoto femminile di questi Mondiali. ma che cosa sappiamo di lei, della sua formazione e della sua crescita come sportiva? Secondo quello che ha ricostruito in primis il Guardian, Yu ha iniziato a nuotare all’età di sei anni e si allena presso l’Hebei Taihua Jinye Swimming Club, a sud di Pechino. È specializzata in distanze più lunghe e tecniche, come il misto e la farfalla appunto.
Parlando all’agenzia di stampa cinese Xinhua, Yu ha dichiarato: “La mia età è attualmente un vantaggio. Spero di crescere e sviluppare più forza in futuro”. Ha aggiunto anche: “Voglio davvero vivere una competizione di livello mondiale”.

Yu Zidi a Singapore
La polemica sul regolamento
Su questo, poi, si apre un mondo. Il regolamento delle gare di World Aquatics in genere richiede ai nuotatori di avere almeno 14 anni per partecipare, a meno che non raggiungano tempi di qualificazione che soddisfino gli standard di prestazione d’élite ammettendo in gare simili anche ragazzine come lei.
I suoi 12 anni sono stati scansati dai tempi sul cronometro che, da soli, hanno aggirato qualsiasi considerazione sulla giovane età, le implicazioni derivanti da una tale visibilità e la gestione anche dei media. Nel nuoto internazionale, non è un inedito assoluto pur ammettendo che una nuotatrice di 12 anni è davvero una rarità.
I precedenti eclatanti
L’americana Katie Ledecky aveva 15 anni quando vinse l’oro negli 800 metri stile libero a Londra 2012, mentre la giapponese Kyoko Iwasaki rimane la più giovane nuotatrice ad aver vinto l’oro olimpico in una gara individuale, conquistando il titolo nei 200 metri rana a 14 anni durante i Giochi di Barcellona del 1992.
Nel 2015, la nuotatrice bahreinita Alzain Tareq ha gareggiato ai campionati mondiali a 10 anni, senza però superare le batterie ma destando molti interrogativi sull’opportunità. Classe 2005, la sua foto che la ritrae bambina trionfa ancora in una pagina che porta il suo nome sul sito e relativo database del World Aquatics fermo al 2016.
Allora le polemiche scaturirono dall’incongruenza di un regolamento che consentì un simile paradosso che, all’indomani dell’avvento di Yu Zidi, carica di significati anche L’Equipe che riporta di una aberrazione del regolamento e dei rischi a carico di una così giovane nuotatrice che si scopre protagonista.
“Un’aberrazione regolamentare e fisiologica”, si legge e su cui di nuovo ci si interroga se la tutela adottata nei riguardi di simili atleti e atlete sia poi compatibile con ammissioni e regole così flessibili che consentono di inserire in meccanismi complessi ragazzini e ragazzine. Il tavolo è aperto e ancora una volta, la Federazione è chiamata a rispondere prima di tutto alle sue stesse decisioni.