Il bottino italiano di medaglie ai Mondiali in vasca corta di Melbourne si arricchisce anche nella giornata conclusiva. La 16ª edizione dei campionati iridati sulla distanza dei 25 metri, che ha visto Gregorio Paltrinieri e Thomas Ceccon a fare la parte dei leoni con due ori a testa, ha infatti visto nella giornata di domenica 18 dicembre un quadruplo podio azzurro: argento e bronzo nei 50 rana, bronzo nei 200 dorso e gran finale con la 4×100 mista maschile, dove i quattro moschettieri Mora, Martinenghi, Rivolta e Miressi sono passati dal sogno dell’oro a un terzo posto comunque ragguardevole.
- Mondiali nuoto Melbourne, doppio podio italiano nei 50 rana
- Mondiali vasca corta, folle staffetta 4x100 mista: Usa e Australia oro ex aequo, Italia di bronzo per 8 centesimi
- Melbourne, impresa di Lorenzo Mora nei 200 dorso: beffato Ndoye-Brouard
- Mondiali Melbourne, l'Italia si conferma: 16 podi come ad Abu Dhabi 2021
Mondiali nuoto Melbourne, doppio podio italiano nei 50 rana
In apertura di giornata lo stesso Nicolò Martinenghi e Simone Cerasuolo hanno conquistato la medaglia d’argento e quella di bronzo nei 50 rana alle spalle dello statunitense Nic Fink. L’atleta varesino chiude Melbourne 2022 con un bottino di cinque medaglie, staffette incluse, mentre per Cerasuolo, imolese classe 2003, si tratta del primo podio assoluto della carriera ai Mondiali.
Per Martinenghi resta però un pizzico di rammarico dal momento che l’oro individuale continua a sfuggire: con questa fanno quattro medaglie d’argento tra Abu Dhabi 2021 e Melbourne tra 50 e 100 rana. Nicolò, protagonista di un’ottima partenza, a differenza di Cerasuolo, ha comunque poco da rimproverarsi, essendosi arreso solo ad un Fink imprendibile nella virata e capace di fissare il nuovo record dei campionati con il tempo di 25″38.
Mondiali vasca corta, folle staffetta 4×100 mista: Usa e Australia oro ex aequo, Italia di bronzo per 8 centesimi
La gara più attesa per gli Azzurri era però quella che ha segnato la fine del programma, la 4×100 mista maschile alla quale Mora, Martinenghi, Rivolta e Miressi si avvicinavano con ambizioni e l’obiettivo di difendere il titolo vinto ad Abu Dhabi. Battere Stati Uniti e Australia non era semplice, ma dopo una partenza poco felice con Mora la rimonta era stata servita: Italia in testa ai 350 metri prima della clamorosa e amara beffa finale con l’oro svanito per 8 centesimi.
Il finale al fotofinish è stato mozzafiato, ma alla fine Kieran Smith e Kyle Chalmers hanno bruciato Miressi, al quale è stata fatale una partenza non ottimale, per un clamoroso doppio oro ex aequo con tanto di record del mondo condiviso, 3’18″98. Per l’Italia record europeo 3’19″06, ma anche tanti rimpianti.
Melbourne, impresa di Lorenzo Mora nei 200 dorso: beffato Ndoye-Brouard
In mezzo, la terza medaglia italiana della giornata era arrivata da Lorenzo Mora, che si è confermato tra i più forti del mondo sulla distanza dei 200 dorso.
Il carpigiano, concittadino di Gregorio Paltrinieri, si è prodotto in una rimonta esaltante nientemeno che sul campione europeo Yohann Ndoye-Brouard andandosi così a prendere un podio che ai 150 metri sembrava impossibile dopo che l’azzurro era stato protagonista di una partenza non esaltante.
Mora ha fatto la differenza nelle due subacquee, chiudendo alle spalle della coppia statunitense formata dall’imprendibile Ryan Murphy, al terzo oro individuale a Melbourne dopo quelli sui 50 e sui 100 dorso, quarto considerando la staffetta mista mista, e da Shaine Casas.
Mondiali Melbourne, l’Italia si conferma: 16 podi come ad Abu Dhabi 2021
Cala quindi il sipario sulla 16a edizione dei Mondiali in vasca corta, che hanno confermato l’Italia al vertice del movimento, facendo segnare anzi un leggero miglioramento a livello di qualità dei podi. Il bilancio totale è infatti di 16 medaglie, esattamente come ad Abu Dhabi: stesso numero di ori, cinque, con un argento in più e un bronzo in meno. Rispetto a 12 mesi fa gli Usa si confermano dominatori, si ridimensiona il Canada e si impongono i padroni di casa dell’Australia, secondi nel medagliere.
L’Italia del nuoto quindi scoppia di salute, tra certezze come Paltrinieri, giovani già affermati come Thomas Ceccon e tanti in costante miglioramento. A Melbourne c’è anche stato spazio per qualche rimpianto come quello legato al 7° posto di Benedetta Pilato nei 50 rana dominati dalla lituana Ruta Meilutyte con il tempo di 28″50. Per la tarantina, parsa fin dalle batterie lontana dalla condizione migliore, solo 29″48, seguito dall’anticipazione sul possibile forfeit agli Assoluti di Riccione della prossima primavera.