Voci di un possibile acquisto da parte di Liberty Media di IndyCar, trasformandola in una serie americana di supporto al circus della F1. Le due classi sono concorrenti, negli Stati Uniti proprio la IndyCar ha numerosissimi appassionati, ma da quando il gruppo statunitense ha acquisto la Formula Uno, anche questa ha fatto breccia nel cuore degli sportivi d’oltreoceano, oltre a moltiplicare i Gp in questa nazione: dopo Austin, è arrivata Miami, e quest’anno ci sarà pure Las Vegas.
Due settimane fa, quando si corse il round della IndyCar a Long Beach, Liberty Media avrebbe mosso dei passi concreti nell’acquisizione della serie, dal 2020 di proprietà della Penske Corporation, società che detiene l’omonimo team e il circuito di Indianapolis. I padroni della F1 vorrebbero avvicinare le due categorie, con la Indy che potrebbe per l’appunto diventare una serie Usa di supporto al circus.
Il progetto, secondo quanto riportato da Racer, è stato smentito da entrambe le parti. Ma Peter Windsor, analista e commentatore di F1, sui suoi canali YouTube, l’ha definito una buona idea: “Una delle cose che Liberty sta valutando al momento, e si tratta di una buona idea, è l’acquisto di IndyCar per farne effettivamente una serie americana di supporto alla F1. Non so come potrebbero farlo: forse eliminando alcuni ovali e rendendoli ancora più stradali, o forse rendendo le auto un po’ più simili alla F1, magari con freni in carbonio o altro. Magari è per questo che Zak Brown (amministratore delegato della McLaren) è lì. Non saprei, ma non è un’idea del tutto stupida, anche perché la Indy è un posto dove si possono mettere molti buoni piloti di talento che non riescono a entrare in Formula 1. Per me ha senso farlo”.
Molti piloti, recentemente, hanno tentato la doppia esperienza, partecipando al campionato statunitense o semplicemente alle 500 Miglia di Indianapolis. Come detto, la smentita è arrivata anche da Penske Corporation: “Non c’è nulla di vero – ha spiegato a Racer Bud Denker, presidente della Penske Corporation – non c’è stata alcuna discussione e, francamente, non la venderemo mai. Essere i commissari della Indy 500 e della IndyCar Series vanno di pari passo. Abbiamo comprato questa serie e lo Speedway nel 2020, e finché saremo proprietari di entrambe le cose, rimarranno insieme”.