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Napoli, Conte: recuperati 40 punti all'Inter, non sta nè in cielo nè in terra nostra classifica. Fabregas: mi ha fatto impazzire

Il tecnico azzurro deluso dal secondo tempo della sua squadra, l'accusa di mancanza di fame e cattiveria e il riconoscimento di quanto fatto finora

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Un febbraio da incubo per il Napoli: tre pari di fila (con due gol presi allo scadere sia con la Roma che con la Lazio) e una sconfitta a Como sono costati agli azzurri il primo posto. Sorpasso Inter proprio alla vigilia dello scontro diretto di sabato al Maradona e ora psicologicamente si fa davvero dura. Al malumore dei tifosi per un mercato di gennaio semi-inesistente che di fatto ha indebolito la squadra con la cessione di Kvara si somma il nervosismo di Conte che già ieri in conferenza aveva lanciato messaggi chiari. Dopo 23 giornate gli azzurri tornano dietro i campioni d’Italia e il rischio che prevalga il pessimismo è elevato.

Conte: serve uno step mentale

Tutta da dimenticare la trasferta di Como, partita malissimo con lo svarione clamoroso di Rrahmani e finita peggio col gol partita di Diao in una ripresa dove la squadra di Fabregas è apparsa superiore in tutto. A Dazn Conte si presenta col broncio e prova ad analizzare il ko: “Il primo tempo mi era piaciuto molto , quell’infortunio – che ci può stare – non ci aveva condizionato ma nella ripresa i propositi sono rimasti negli spogliatoi. E’ entrata un’altra squadra in campo, siamo stati subito remissivi, abbiamo iniziato a fare sempre la stessa cosa, ci sono step a livello mentale che bisogna fare e c’è bisogno di tempo”.

Come reagirà il Napoli al ko è un punto interrogativo. “E’ una battuta d’arresto che fa male, anche nelle ultime 3 ci eravamo fatti rimontare, dobbiamo dare il tempo di crescita come mentalità alla squadra. Giochiamo dall’inizio con una pressione che ci siamo portati da soli con un primato assolutamente non previsto, ora dobbiamo affrontarla e capire se siamo capaci di sopportarla, cercando di analizzare perché nella ripresa gli altri avevano più fame e hanno vinto tutti i duelli. Non fatemi domande sui singoli che non trovo giuste, si vince e si perde tutti insieme. Il primo responsabile resto io, inutile parlare sempre di Lukaku che è un tassello di un ingranaggio. Ho sempre detto che non bisogna tirare troppo la corda, stiamo facendo qualcosa di incredibile, a volte non basta lavorarci giorno per giorno per migliorare tutto”.

In sala stampa il tecnico azzurro ribadisce un concetto: “Puoi perdere a livello tattico ma non di cattiveria. Gli infortuni? Non cerco alibi, eravamo due squadre diverse tra primo e secondo tempo, appena rallentiamo poco poco a livello di fame può succedere di tutto, si vede che io non mi sono accorto di un rallentamento di cattiveria e di voglia. Detto questo la pressione che c’è è per merito nostro perché non esiste nè in cielo nè in terra che siamo dove siamo: rispetto all’anno scorso abbiamo recuperato 40 punti all’Inter ed è qualcosa di straordinario. Dobbiamo mantenere tutto questo e non è detto che ci si riesca fino alla fine. La sconfitta però non deve mai essere tollerata, io odio perdere e fino alla fine dobbiamo stare sul pezzo”.

Mea culpa di Raspadori

Amareggiato anche Raspadori, autore di un altro gol ma stavolta inutile: “Non possiamo permetterci partite così, però prepareremo al meglio la gara con l’Inter. Di certo le grandi squadre non entrano in campo come abbiamo fatto noi nel secondo tempo. Il mio ruolo? E’ quello dove mi esprimo meglio ma anche io potevo e dovevo fare di più per la squadra, ognuno di noi deve sapere di dover fare qualcosa di più”.

La gioia di Fabregas

Esulta invece il tecnico del Como Fabregas: “Dobbiamo ricordare che abbiamo giocato contro una grande squadra e contro un allenatore incredibile che mi ha fatto fare tanti cambi durante la gara. Mi ha dato tantissimo Antonio e devo ringraziarlo. Per il fine gara ho detto ai miei che questa partita può essere uno sliding doors importante e che questo momento non deve essere vanificato nel prossimo futuro. Diao? Non bisogna essere fenomeni del calcio per vedere le caratteristiche di Diao. E parlo di personalità. Alla sua età ha tanto coraggio e quando sbaglia continua a giocare, sempre. Questo è l’aspetto più importante di tutti che gli farà fare un salto incredibile. Ho tanta fiducia in tutti e sogno di vedere questi ragazzi giocare la Champions League. C’è tanto da fare e loro lo sanno ma devono continuare a lavorare tanto”.

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