Lorenzo Insigne porta al braccio la fascia di capitano del Napoli, ma per molti tifosi è Dries Mertens il vero rappresentante della squadra azzurra. Il belga l’ha dimostrato anche ieri, nell’incontro con i tifosi a Dimaro, affermando chiaramente che, per vincere lo scudetto, il Napoli ha bisogno di altri fuoriclasse e dunque di una campagna acquisti aggressiva al pari di quella degli altri top club italiani. Mertens ha anche invitato i tifosi a non dimenticare i risultati raggiunti negli ultimi anni, ma di fatto con le sue parole ha chiesto ad Aurelio De Laurentiis di investire per permettere al Napoli di compiere il salto di qualità definitivo.
CONTRO ADL. Una richiesta, questa, che naturalmente ha rinfocolato il fronte degli anti-ADL, tornati a farsi sentire a gran voce sul web dopo le parole dell’attaccante belga. “Mertens s’è schierato contro i Pappaboys”, scrive su una delle pagine Facebook più frequentate dal tifo azzurro Francesco, richiamando il soprannome denigratorio con cui vengono etichettati i supporter di De Laurentiis. “Ciruzzo (soprannome di Mertens, ndr) non le manda a dire” aggiunge Ciro, mentre Antonio rimarca quanto Mertens sia un giocatore speciale per la piazza napoletana: “I giocatori non sono stupidi o almeno non tutti!”. Per Tony, invece, le parole di Mertens sono dettate anche dalla particolare condizione in cui il belga ha iniziato il ritiro pre-campionato: “Mertens – scrive il tifoso – Sta parlando da uno che sta a scadenza di contratto e sente quella libertà di dire ciò che pensa…”.
LETTURA ALTERNATIVA. Tra i tifosi, però, c’è anche chi legge le parole del belga in maniera più ottimistica. “Qualcuno degli illuminati ha pensato che potrebbe averlo detto perché è una trattativa che già sanno sia in via di chiusura?”, ipotizza Francesco, mentre Daniele spiega come, ancora una volta, le dichiarazioni di un membro del Napoli sono state strumentalizzate per attaccare il presidente: “Non pensavo che questa dichiarazione di Dries sarebbe stata utilizzata da tutti i detrattori della società. Ma effettivamente mi dimentico sempre di non dare limiti alla deficienza…”.