La stagione della NBA è cominciata solo da poche partite e già arrivano episodi curiosi e anche dei casi decisamente meno edificanti. Da una parte fa sorridere vedere i Detroit Pistons in metropolitana per raggiungere il Barclay Center, dall’altra il caso di violenza domestica che riguarda Jaxson Hayes dei Los Angeles Lakers.
Fontecchio e i Pistons: si va in metro
Uno dei grandi eventi sportivi negli Stati Uniti è da sempre rappresentato dalla Maratona di New York. Un momento a cui partecipa tutta la città ma che ha come conseguenza accessoria anche quello di paralizzare il traffico non solo in città ma anche nelle aree circostanze. E con questo hanno dovuto fare i conti anche i Detroit Pistons pronti a scendere sul parquet del Barclay Center contro i Brooklyn Nets. Niente bus in questa occasione, traffico congestionato e Fontecchio e compagni che hanno dovuto prendere la metro per raggiungere il campo. E alla fine per la franchigia del Michigan si è rivelata anche una scelta fortunata vista la vittoria per 106-92 con l’ala italiana che partendo dalla panchina ha messo insieme 7 punti e 8 rimbalzi per il secondo successo stagionale dei Pistons.
Il video che incastra Hayes
A riaccendere il caso che riguarda il giocatore dei Los Angeles Lakers, Jaxson Hayes, è il web-magazine TMZ che ha pubblicato un video che risale al 2021 e che mostra delle scene di maltrattamento piuttosto evidenti. Il centro ex New Orleans Pelicans ha una discussione piuttosto animata con la sua compagna del tempo, Sofia Jamora, nel video il giocatore usa un linguaggio molto aggressivo nei confronti della modella, gli mette le mani addosso e a un certo punto sputa nella sua direzione. Sono proprio le parole di Jamora a far alzare il livello dell’attenzione: “Non ti permetterò di picchiarmi ancora. Non assomiglio a un sacco da boxe”.
Ora il caso passerà nelle mani della NBA che ha già annunciato che ha aperto un indagine sul caso del giocatore. La lite con la fidanzata risale al 28 luglio del 2021 e si concluse con l’arrivo delle forze dell’ordine che usarono il taser per mettere ko il giocatore che appariva molto combattivo anche nei confronti degli agenti. La decisione della giustizia ordinaria fu una condanna a tre anni di libertà vigilata, 450 ore di servizi alla comunità e dei corsi sulla violenza domestica.