Niente da fare per la ginnastica italiana alle Olimpiadi di Tokyo 2020: le azzurre hanno chiuso al quarto posto, sfiorando la medaglia di bronzo. Vince la Russia, poi Usa e Gran Bretagna.
Le azzurre partono bene nella finale. Vanessa Ferrari guida le compagne nel corpo libero, partendo per prima. I risultati della campionessa sono molto buoni, la bresciana realizza un’ottima prestazione come domenica e conquista 14.100 punti, solo 66/100 meno di due giorni fa. Brave anche le gemelle D’Amato, che migliorano notevolmente: Asia con 13.166 meglio di Alice 13.100.
Si riparte con il volteggio per le azzurre. Asia D’amato(14.266) fa meglio di Vanessa Ferrari(14.233) ed entrambe crescono nella prestazione. Alice D’Amato perde invece più di un decimo (14.166). L’Italia può comunque sorridere, dopo la seconda rotazione è terza.
Secondi invece gli Stati Uniti senza la più forte Simone Biles, alle spalle del comitato olimpico russo. La finale prosegue alle parallele asimmetriche: insieme alle gemelle D’Amato, toccherà a Martina Maggio salire sulla pedana. L’Italia resta terza con Martina Maggio (13.433) e Alice D’Amato (14.166). Meglio Asia D’Amato (13.900), dopo tre di quattro rotazioni le azzurre hanno un punteggio complessivo di 124.530.
Si conclude la finale alla trave, dove inizia Asia D’Amato che non brilla. Martina Maggio, seppur in non perfette condizioni, non commette imprecisioni. Chiude Alice D’Amato, brava sulla trave meno sulla conclusione. Alla fine l’Italia realizza una prestazione storia, la migliore dopo quasi 100 anni. Ma non basta: è quarta, medaglia di bronzo che sfuma per 4 decimi.
Colpo di scena inatteso durante la finale: la più grande di sempre Simone Biles si ritira. Dubbi sulla giovane americana, c’è chi parla di un problema alla caviglia accusato durante il riscaldamento per il volteggio e chi di “problema di stress mentale”. Con una nota, la Federazione Usa ha parlato di condizioni fisiche che andranno valutate giorno per giorno. E’ stata la stessa Biles a fare chiarezza dopo la finale: “Non ho più fiducia in me stesso come prima. Non so se è una questione di età. Sono un po’ più nervosa adesso quando salgo in pedana. Sento che non mi sto divertendo più come prima. So che questi sono i Giochi, volevo farli ma in realtà sto partecipando per altri, più che per me”.
La Biles continua: “Mi fa male nel profondo che fare ciò che amo mi sia stato portato via. Non appena salgo in pedana siamo solo io e la mia testa… e lì ci sono démoni con cui devo confrontarmi. Devo fare ciò che è giusto per me e concentrarmi sulla mia sanità mentale e non compromettere la mia salute e il mio benessere, per questo ho deciso di fare un passo indietro (durante la gara) e lasciare che le mie compagne facessero il lavoro”. La sua Olimpiade però non dovrebbe essere finita qui, ma restano i dubbi.