Con un immediato dietrofront, l’IPC (Comitato Paralimpico Internazionale) si è opposto alla presenza russa e bielorussa nelle prossime Paralimpiadi.
La decisione, ovviamente, non poteva non suscitare scalpore e un’immediata coda di polemiche con gli uomini forti di Putin che, in particolare, non hanno fatto nulla per nascondere la loro rabbia e il loro dissenso.
“Questa situazione è decisamente mostruosa, una vergogna per il Comitato Paralimpico Internazionale, perché non riesco a trovare altre parole per descrivere questa decisione” ha dichirato Dmitry Peskov attraverso l’agenzia di stampa statale russa TASS.
“Siamo attualmente al lavoro per stabilire la nostra posizione legale per intentare azioni legali sulla protezione dei diritti dei nostri atleti, contro la discriminazione degli atleti in base alla loro etnia e l’uso dello sport come strumento di pressione politica” gli ha fatto il Ministro dello Sport russo Oleg Matytsin facendo intendere di voler adire alle vie legali
“La decisione odierna di bloccare la nostra squadra è una palese violazione dei diritti degli atleti e una manipolazione della Carta Olimpica e dei valori delle vite umane nel perseguimento di obiettivi politica” ha ribadito Matytsin, determinata a portare la questione dinnanzi alla Corte Arbitrale per lo Sport.