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Pogacar, l'accusa di Bruyneel: "Dominare il ciclismo è una tattica errata"

L'ex direttore sportivo di Armstrong: "Fa spettacolo, ma rovina i rapporti con il gruppo e spreme la squadra".

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Il piglio con cui Tadej Pogacar ha iniziato la stagione ha lasciato il segno: al di là delle già numerose vittorie, è l’atteggiamento di chi non vuole lasciare spazio ai rivali a essere oggetto di discussione e il direttore sportivo Johan Bruyneel, squalificato a vita dal TAS di Losanna per il coinvolgimento nell”affare Armstrong’, non ha tardato a muovere critiche al campione sloveno.

Pogacar, un inizio di stagione da ‘Cannibale’

La stagione di Tadej Pogacar è volta a riconquistare il trono di Francia che un anno fa era stato preso dal danese Jonas Vingegaard: oggi Pogacar ha dichiarato a ‘Sporza’ che non parteciperà alle Strade Bianche il 4 marzo per concentrare le energie sulla Parigi-Nizza al via il 5 marzo: “Fare entrambe le corse è una sfida futura, ma ora mi concentrerò sulla cronometro a squadre della Parigi-Nizza; è stata una decisione difficile da prendere”.

Il capitano della UAE Emirates non si è fatto pregare al momento di dare spettacolo nelle prime esibizioni in Spagna, se è vero che ha fatto centro all’esordio nella Jaèn Paradiso e dominato in lungo e in largo la Vuelta a Andalucia, con squilli a ripetizione (prima, seconda e quarta tappa) che sono la migliore credenziale verso la Milano-Sanremo e il Giro delle Fiandre, obiettivi di primavera.

Pogacar, la frecciata di Bruyneel

Johan Bruyneel, che ha condotto tra gli altri dall’ammiraglia Lance Armstrong, dominatore del ciclismo per un decennio prima di essere messo alla berlina per il massiccio uso di sostanze dopanti, e Alberto Contador, bacchetta però nel podcast ‘The Move’ il modo di correre di Pogacar: “È tutto molto bello da vedere, ma poco sensato; l’ammiraglia deve calmare Tadej quando vuole mettersi così in mostra. Non è la tattica migliore nel lungo periodo stroncare così gli avversari, serve mantenere buoni rapporti con il gruppo e fisicamente i compagni sono messi a dura prova, alcuni avranno bisogno di due settimane di riposo dopo questo sforzo”.

Pogacar, i numeri di un campione

Con la partenza sprint del 2023 lo sloveno ha toccato quota 50 vittorie, un risultato straordinario se si valuta in quanto tempo siano stati conseguite (la prima fu nella Volta ao Algarve 2019): ‘L’Equipe’ ha evidenziato che solo Eddy Merckx e Freddy Maertens avevano vinto di più all’età di Pogacar (24 anni e 4 mesi, grosso modo).

Il 66% delle vittorie è stato conquistato in corse World Tour: lo sloveno, che ha vinto il 22% delle gare corse (solo Mathieu Van Der Poel ha fatto meglio tra quelli in attività con il 23%), sa essere protagonista ‘ovunque’ (30 tappe, 3 classiche monumento, 11 corse a tappe, 6 corse di un giorno) e ‘comunque’ (11 generali, 4 cronometro, 11 volate ristrette, 12 in solitaria e 12 in un duello).

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