La Federazione Italiana Sport Invernali ha emesso oggi un comunicato durissimo sulle polemiche che si sono accese durante i Giochi olimpici di Pechino 2022, che si sono conclusi domenica.
Polemica mamma Brignone-Goggia, la Federazione Italiana Sport Invernali risponde per le rime
La FISI non fa alcun nome ma è fin troppo chiaro che nelle parole del comunicato il riferimento è a Maria Rosa Quario, detta “Ninna”, mamma di Federica Brignone e giornalista de Il Giornale nonché ex grande slalomista degli anni ottanta, che subito dopo l’argento conquistato da Sofia Goggia nella discesa femminile olimpica di otto giorni fa aveva dichiarato a Radio Capital e poi anche scritto sul quotidiano col quale collabora da quando ha finito la carriera di sciatrice che l’infortunio di Goggia non era così grave, insinuando che lo staff medico avesse fornito una falsa diagnosi. Accuse gravissime, alle quali oggi la federazione ha risposto per le rime. Ecco il testo del comunicato.
Polemica mamma Brignone-Goggia, la FISI: “Messa in dubbio la professionalità dei medici”
“La Federazione Italiana Sport Invernali condanna pesantemente le troppe voci che si susseguono da giorni, con toni molto polemici, attorno agli atleti delle Nazionali. Non sono accettabili giudizi personali rivolti ad atleti da persone estranee alla Federazione, così come sono esecrabili giudizi espressi sull’operato federale, da parte di soggetti che non hanno alcuna cognizione di causa. I fatti sono ancor più gravi, se emergono durante un evento di grande rilevanza come i Giochi olimpici”.
“Tutto ciò che continua, da giorni, a essere al centro delle cronache, non porta altro risultato che far crescere la tensione fra atleti e atlete, non permettendo loro di mantenere il massimo della concentrazione verso i rispettivi impegni agonistici e concentrando lo spazio mediatico riservato alle nostre discipline in inutili polemiche che nulla hanno a che fare con lo sport, a scapito invece delle imprese compiute dagli stessi”.
“Per tali motivi, la FISI pretende che certe affermazioni e toni polemici cessino immediatamente, per lasciare spazio allo sport, ai risultati agonistici e agli obiettivi che gli atleti possono raggiungere prima della fine della stagione”.
“La FISI inoltre intende tutelare l’operato della propria Commissione Medica, additata – in modo estremamente grave – di raccontare falsità in merito allo stato di salute degli atleti che ha in cura”.
“La Commissione Medica federale ha sempre seguito gli atleti con la massima serietà professionale e attenzione, nel rispetto dei dati scientifici e degli esami clinici, assumendosi la responsabilità delle decisioni in merito ai tempi di recupero, in seguito a infortuni, avendo come priorità la salvaguardia dell’incolumità degli atleti stessi. Il suo operato, unito al lavoro di tecnici e fisioterapisti, fa di questo settore un’eccellenza italiana nel mondo dello sport. Per tale motivo la Federazione diffida chiunque dal mettere in dubbio la correttezza e la professionalità dell’operato della Commissione Medica FISI e sarà pronta a difenderne le ragioni in ogni sede necessaria”.
Basteranno queste durissime parole a spegnere le polemiche in casa Italia?