A due settimane dalla cocente delusione dell’eliminazione dalla Champions League, il Paris Saint-Germain riceve la miglior notizia possibile. Il Tribunale dello Sport con sede a Losanna ha infatti accolto il ricorso del club francese contro la decisione dell’Uefa di riaprire il caso sulle ipotetiche violazioni delle norme del Fair Play finanziario.
Nel mirino del massimo ente calcistico europeo erano finiti, manco a dirlo, gli acquisti-shock dell’estate 2017, quando il Psg aveva strappato Neymar al Barcellona pagando la clausola rescissoria da 222 milioni e Kylian Mbappé al Monaco, formalmente con la formula del prestito, ma con un obbligo di riscatto a 160 milioni. Un doppio affare da 400 milioni che aveva insospettito l’Uefa, il cui Comitato di Controllo Finanziario aveva deciso nel settembre del 2018 di riaprire il dossier a carico del club, che era stato chiuso a giugno, relativo ai conti della società nel triennio 2015-2017: dopo che il Paris era stato assolto in primo grado, ora anche il Tas ha dato ragione al ricorso presentato dal club di Nasser Al-Khelaifi, ponendo fine al processo a carico della società francese.
La procedura di giugno è quindi da ritenersi “conclusa e definitiva”. La conseguenza più importante, oltre ovviamente a un significativo ritorno di immagine per la società, riguarda il mercato, che potrà svolgersi in estate senza limitazioni, anche se è facile immaginare come un occhio di riguardo da parte dell’Uefa ci sarà.
Facile quindi immaginare che per dare un nuovo assalto alla Champions, il Psg oltre che a comprare nuove stelle dovrà pensare anche a cedere almeno uno dei big dell’attacco tra gli stessi Mbappé e Neymar e Edinson Cavani, forse il più papabile all’addio per motivi anagrafici. Possibile anche le partenze di Dani Alves e non è certo neppure il rinnovo di Gigi Buffon, sotto contratto fino al 2020.
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