Prima della lunga egemonia della Mercedes, culminata con i sette campionati del mondo vinti da Lewis Hamilton, era la Red Bull di Vettel a dettare legge sulle piste di tutto il mondo. Nel 2013 il team di Milton Keynes era stato capace di egemonizzare in lungo e in largo la seconda metà di campionato grazie all’impressionante filotto record di 9 vittorie consecutive ottenuto proprio dal pilota tedesco.
In quella stagione straordinaria, la squadra vinse complessivamente 13 GP, tutti con Vettel che si laureò campione iridato con tre gare di anticipo nel Gp in India.
Numeri importanti, fantastici, ma che sono già stati cancellati da Max Verstappen. Eppure ad inizio anno la Red Bull non dava certo l’idea di essere la vettura migliore o tanto meno quella da battere. La Ferrari era partita fortissimo, ma poi qualche errore strategico, insieme a qualche debacle in pista hanno visto salire in cattedra una macchina quasi perfetta come la RB18.
Anche Christian Horner ha riconosciuto come quest’anno la squadra stia realizzando un’impresa epocale: “Senza dubbio siamo stati l’ultima squadra a passare al regolamento 2022. Siamo rimasti indietro nello sviluppo perché nel 2021, essendo in lotta per il campionato, ci saremmo pentiti se non avessimo fatto tutto il necessario. Questo però ha significato mettere a rischio il 2022“, ha dichiarato Horner al sito NextGen-Autocom. “Quest’anno, a partire dall’inverno scorso, tutto il team di lavoro di Milton Keynes ha svolto un lavoro incredibile per sviluppare la RB18 – ha concluso il manager inglese – che è potenzialmente la nostra vettura di maggior successo”.