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Regole fallo da ultimo uomo nel calcio

Quali regole in caso di fallo da ultimo uomo? Come deve comportarsi l'arbitro per sanzionarlo? Cartellino rosso o giallo? Ecco cosa prevede il regolamento e come è cambiato nel tempo

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Regole fallo da ultimo uomo nel calcio Fonte: Getty Images

Fallo da ultimo uomo, cosa dice il regolamento? Per sanzionare un fallo da ultimo uomo occorre un cartellino rosso o uno giallo? Per capire come è normato uno degli episodi più discussi che possono verificarsi durante una partita di calcio è necessario fare riferimento al Regolamento del Giuoco del Calcio corredato delle Decisioni Ufficiali FIGC e della Guida Pratica AIA.

Un fallo sanzionato da regolamento

Riguardo al fallo da ultimo uomo a al fatto che debba essere sanzionato con un cartellino rosso o giallo ecco cosa dice il regolamento aggiornato al primo luglio del 2022: “Un calciatore titolare, di riserva o sostituito deve essere espulso se commette una elle infrazioni seguenti: nega alla squadra avversaria la segnatura di una rete o un’evidente opportunità di segnare una rete, con un fallo di mano (eccetto un portiere all’interno della propria area di rigore); nega la segnatura di una rete o un’evidente opportunità di segnare una rete ad un avversario il cui movimento complessivo è verso la porta di chi commette un’infrazione punibile con un calcio di punizione”.

L’ultimo uomo non esiste più da anni

In realtà nel Regolamento emerge ciò che spesso gli addetti ai lavori commettono parlando di fallo da ultimo uomo e di eventuali sanzioni da disciplinare con un cartellino rosso o giallo: a livello puramente sportivo, il fallo da ultimo uomo non esiste, allo stesso modo del fallo tattico.

In termini pratici, l’ultimo uomo è semplicemente rappresentato dal difendente dietro al quale non c’è nessun compagno se non il portiere. L’ultimo uomo è spesso indicato dall’allenatore come quello che sugli sviluppi di un calcio d’angolo deve rimanere a protezione della propria metà campo per coprire l’avanzata in area di rigore dei difensori centrali o se gli stessi, ad esempio in un forcing finale, si spingono nella metà campo avversaria per sfruttare la propria bravura nel gioco aereo.

Cosa dice il regolamento

Ma a livello regolamentare non c’è un “ultimo uomo”, una dicitura che è stata eliminata da oltre dieci anni. Dunque, non esiste un fallo da ultimo uomo, né una scelta tra cartellino rosso e giallo per un fallo da ultimo uomo, né una sezione del regolamento che disciplina i provvedimenti da assumere in caso di fallo da ultimo uomo.

Il fallo da ultimo uomo è perciò un cosiddetto fallo da ultimo uomo ed è strettamente collegato all’ultimo uomo come riferimento utilizzato per indicare una particolare situazione di gioco, cioè l’abitudine dei difensori di interrompere irregolarmente l’azione dell’attaccante senza avversari tra sé e la porta impedendo che il giocatore potesse concludere l’azione stessa, magari trovando la via del gol.

Fonte: getty images

Uno dei casi più eclatanti è quello dell’espulsione di Costacurta, nel 1989, in un Cremonese-Milan per uno sgambetto su Dezotti lanciato a rete

Il caso apripista, Costacurta-Dezotti

Fino alla metà del secolo scorso, il cosiddetto fallo da ultimo uomo veniva punito solo con il cartellino giallo e in rare circostanze veniva utilizzato il cartellino rosso. Molto gettonato, quando si parla di fallo da ultimo uomo, è l’episodio dell’espulsione di Costacurta in un Cremonese-Milan per uno sgambetto su Dezotti lanciato a rete: era il 9 ottobre 1989, i grigiorossi ospitavano il Milan e proprio un gol dell’argentino consentì ai padroni di casa di battere i più blasonati avversari. Nel finale di partita, un brutto fallo di Costacurta sullo stesso Dezotti costò al rossonero il cartellino rosso non per “fallo da ultimo uomo” che ancora non esisteva, semmai per l’intensità del fallo.

Un fallo da ultimo uomo (per usare il gergo diffuso, ma come detto non corretto formalmente) sanzionato con l’espulsione ai danni del difensore ma non per fallo da ultimo uomo, che ancora non esisteva, ma per la particolare intensità dell’infrazione.

La chiara occasione da gol

Insomma, dato che non era previsto un cartellino rosso in automatico per un fallo da ultimo uomo, l’IFAB – International Football Association Board – introdusse la sanzione dell’espulsione per il fallo da ultimo uomo. Il regolamento per il fallo da ultimo uomo ha funzionato per tanti anni, prima di dover subire un aggiornamento di pari passo all’evoluzione del gioco: il rosso diretto per fallo da ultimo uomo risale agli anni Novanta ed è stato poi sostituito da quello per chiara occasione da gol

E sì perché, gradualmente, nelle difese in linea, l’ultimo uomo si rivelava spesso anche un esterno difensivo e non un difensore centrale, che spesso si arrivava a dover punire con il cartellino rosso per un fallo da ultimo uomo sulla fascia. Il fallo da ultimo uomo apparve così una sanzione sproporzionata rispetto all’effettiva dinamica del gioco e la dizione fu così abbandonata direzionando l’approccio arbitrale verso un nuovo approccio alla questione del fallo da ultimo uomo.

Fonte: Getty Images

Rosso diretto a Felipe, autore di un fallo su Foden lanciato a rete

La nuova formula del regolamento

Ci si rese conto del fatto che era revisione del principio base relativo al fallo da ultimo uomo ben oltre il cartellino rosso o giallo da applicare nella specifica eventualità. L’IFAB abbandonò il concetto di fallo ultimo uomo per veicolare le valutazioni sul comportamento gravemente sleale rappresentato, in sostanza, dall’impedire che una chiara occasione da rete potesse concretizzarsi.

Ecco la nuova formula del regolamento per il fallo da ultimo uomo. Attraverso una serie di modifiche ed aggiustamenti si arriva così al famoso acronimo di DOGSO che, nella traduzione italiana, conosciamo come “impedire il concretizzarsi di una chiara occasione da rete”. Un’altra sfumatura del famigerato fallo da ultimo uomo.

Il comportamento dell’arbitro

Il fallo da ultimo uomo, il cartellino giallo o rosso da sventolare per un fallo da ultimo uomo, va in tal senso inteso in termini di regolamento il comportamento che un arbitro deve assumere per fronteggiare una particolare azione.

Ecco perché quando si parla di fallo da ultimo uomo da punire con un cartellino giallo o rosso è opportuno specificare che un calciatore in posizione di ultimo uomo, che commette dunque un fallo da ultimo uomo a 70 metri dalla porta, può essere punito con un cartellino giallo o con un cartellino rosso così come un difendente che commette un’infrazione in una zona laterale del campo o in qualsiasi altra.

Non conta se il fallo è letteralmente da ultimo uomo ma se il comportamento è gravemente sleale tanto da impedire, come detto, a una chiara occasione da rete di concretizzarsi. E il principio del fallo da ultimo uomo si estende anche alla normativa sul cosiddetto fallo tattico.

Cartellino rosso o giallo?

Un’altra dizione che ha sicuramente un senso compiuto in termini di descrizione dell’episodio in sé, ma che perde ogni valenza nella valutazione disciplinare di un avvenimento di gioco. Il fallo da ultimo uomo può essere per certi versi inteso come un fallo tattico. Ad esempio un attaccante può pressare un difensore nella zona del calcio d’angolo dopo aver perso il pallone per impedirne la ripartenza o che l’attaccante commetta volontariamente un’infrazione per permettere ai compagni di riposizionarsi.

Un fallo tattico che viene sanzionato con il cartellino giallo come un fallo da ultimo uomo. Il fallo da ultimo uomo può essere assimilato anche al fallo di mano volontario, che era punito col cartellino giallo quasi sempre ed automaticamente nel caso in cui interrompesse un passaggio tra due compagni di squadra. Adesso, come per il fallo da ultimo uomo, il giallo non è più automatico ma viene applicato se impedisca alla squadra avversaria di costruire un’azione potenzialmente pericolosa.

Fallo tattico, fallo da ultimo uomo e fallo di mano

Come per il fallo da ultimo uomo, il fallo tattico e il fallo di mano vengono puniti in termini di regolamento se impediscono la costruzione di una manovra con “presupposti di pericolosità”. Insomma, nel calcio il fallo da ultimo uomo, il fallo tattico e il fallo di mano vengono puniti con un cartellino rosso o giallo solo se portano un evidente ed immediato effetto negativo sulla costruzione del gioco avversario.

Un tema spinoso e complesso, che continua a far discutere perché il fallo da ultimo uomo, se il fallo da ultimo uomo deve essere punito con un cartellino giallo o rosso e la natura in termini di regolamento per il fallo da ultimo uomo sono sempre oggetto di diverse interpretazioni.

Le novità della dalla tecnologia

L’ultima parola spetta, però, sempre alla valutazione dell’arbitro che anche grazie all’ausilio della tecnologia può avere un quadro più chiaro e preciso rispetto alle considerazioni da porre in essere per capire se il fallo da ultimo uomo (o cosiddetto) possa considerarsi tale, se il fallo da ultimo uomo (o cosiddetto) debba essere punito con un cartellino giallo o rosso e se il regolamento sul fallo da ultimo uomo vada applicato tenendo conto dell’aver impedito all’avversario di poter concretizzare una chiara occasione da rete in aggiunta alle sanzioni per altri comportamenti violenti o non regolamentari.

Come i cartellini rossi che vengono utilizzati se il calciatore “è colpevole di un grave fallo di gioco; morde o sputa a qualcuno; è colpevole di condotta violenta; usa un linguaggio o agisce in modo offensivo, ingiurioso o minaccioso; riceve una seconda ammonizione nella medesima gara; entra nella sala operativa video”.

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