Per favore, non svegliateci. Anzi, non svegliatelo: perché Matteo Arnaldi sta vivendo un sogno ad occhi aperti, come testimonia il roboante successo di Andrej Rublev nel match di terzo turno del Roland Garros. Un match nel quale il ligure aveva poco da perdere, ma dove nessuno lo dava per favorito: il 7-6 6-2 6-4 maturato in poco più di due ore di gioco certifica lo straordinario momento di forma di Matteo, che approda per la seconda volta in un ottavo di finale di un torneo dello slam (c’era già riuscito agli US Open lo scorso settembre), lasciando intendere di avere ancora fame, nonché voglia di tenere vivo il proprio meraviglioso sogno.
- Matteo da non credere: un dominio bello e inatteso
- La partita della vita: "Ho sentito tutto il sostegno del pubblico"
Matteo da non credere: un dominio bello e inatteso
La vittoria di Arnaldi è figlia di una condotta di gara coraggiosa e sempre improntata all’attacco, dove la chiave di volta è stata rappresentata dalle alte percentuali al servizio (75% di punti vinti con la prima: Rublev s’è fermato al 64%, ma soprattutto 71% contro 42% con la seconda) che gli ha permesso di ricacciare indietro qualsiasi velleità della testa di serie numero 6 del torneo.
Soprattutto Arnaldi è stato bravissimo a volgere a proprio favore quello che è stato il momento chiave dell’incontro, vale a dire il tiebreak del primo set, dove ha infilato tre ace, annullato un set point e poi, con un filotto di tre punti consecutivi (l’ultimo sul servizio del russo), ha chiuso i conti, indirizzando il match sui binari desiderati. Perché nel secondo e nel terzo parziale l’inerzia è stata sempre tutta a favore del sanremese, che ha potuto anche sfoderare colpi davvero notevoli che hanno mandato in visibilio il pubblico presente sul Suzanne-Lenglen.
La partita della vita: “Ho sentito tutto il sostegno del pubblico”
Quel tiebreak vinto ha dato a Matteo la forza per provare a spingersi oltre i propri limiti. E il break ottenuto in apertura di secondo set è sembrato quasi mettere alla berlina Rublev, che da grande campione qual è ha risposto subito picche, riportando immediatamente in parità il confronto. Ogni turno di servizio del russo s’è rivelato però essere sofferto e impraticabile: due le palle break salvate nel terzo gioco (infinito, durato oltre 12’), un’altra salvata nel quinto, ma senza riuscire nell’intento. Così Arnaldi ha preso coraggio e s’è preso anche e soprattutto il secondo break salendo 5-2 e chiudendo i conti senza affanni.
Nel terzo Rublev ha tentato di reagire, ma il ligure al servizio non gli ha mai dato l’opportunità di rialzare la testa per davvero. E con gli spalti tutti a sostenere l’azzurro (il coraggio paga, mentre il russo con comportamenti un po’ sopra le righe, anche a rischio warning, si inimica tutto il pubblico) nel settimo gioco arriva il break decisivo, con Matteo bravissimo a tenere entrambi i due turni successivi di battuta addirittura a zero.
Vittoria limpida e strameritata: agli ottavi l’avversario uscirà dalla sfida tra Tsitsipas e Zhizhen, ma questo Arnaldi farebbe paura a chiunque. E con coach Alessandro Petrone sta facendo passi da gigante, e pure in fretta. “Ho giocato il miglior tennis della mia vita, non so cos’altro dire”, il commento a fine partita del ligure. “Le condizioni oggi erano perfette, il campo secco mi ha agevolato perché ieri avevo giocato all’aperto su un terreno pesante e non è stato facile. Sono felice di aver vinto, anche per Elisabetta (Cocciaretto, ndr) che conosco da una vita e con la quale stiamo vivendo delle giornate favolose. Ho sentito tutto il calore del pubblico ed è stato bellissimo”.