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Roma, retroscena sul video hard: cosa si sente nell'audio e cosa rischia il club

Proseguono le indagini della Figc sulle immagini rubate e rese virali da un calciatore della Primavera giallorossa: spunta dettaglio non trascurabile

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Pietro De Conciliis

Pietro De Conciliis

Giornalista

Giornalista pubblicista e speaker radiofonico, per Virgilio Sport si occupa di calcio con uno sguardo attento e competente sui campionati di Serie B e Serie C

Dopo aver centrato la qualificazione ai quarti di finale di Europa League, dove troverà il Milan di Stefano Pioli, la Roma deve fare i conti con il video hard che ha portato al licenziamento dell’impiegata sotto contratto con la famiglia Friedkin. Il contenuto, rubato da un giocatore della Primavera giallorossa, è finito nel mirino della Procura della Figc, intenzionata a verificare l’effettivo coinvolgimento dei tesserati del club capitolino. Sullo sfondo, però, c’è un retroscena svelato dal Corriere della Sera.

Roma, il retroscena sul video hard dell’impiegata licenziata

La storia risale ad un anno fa ed è ormai di dominio pubblico. Il video hard in questione, oggi sotto la lente d’ingrandimento della Procura Federale, riguarda una ragazza di 30 anni, dipendente dell’AS Roma, che intrattiene un rapporto sessuale con un suo superiore. All’epoca, però, la donna lavorava per un’agenzia interinale legata all’AS Roma, mentre il compagno era già stato assunto dalla società capitolina. Il video è stato poi rubato da un calciatore della Primavera, che ha confessato, e fatto girare nello spogliatoio di Trigoria.

Nel filmato, dopo le scene di sesso, verrebbe fuori un dettaglio non trascurabile: secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, la ragazza chiederebbe al fidanzato di farla assumere all’interno della società, approfittando della sua posizione. La donna è stata successivamente assunta ma l’arrivo nella capitale di Lina Souloukou, neo amministratrice delegata del club, ha poi cambiato le carte in tavola, con i due che sono stati licenziati per “incompatibilità ambientale”.

Roma, la ragazza del video hard: “Sconvolta da tutto questo fango”

Sulle colonne di Repubblica, intanto, è apparsa la reazione della 30enne, messa pubblicamente alla gogna dopo quanto successo. Il licenziamento e il tentativo di risoluzione della Roma, tramite una semplice indagine interna, non sono andati giù alla sfortunata protagonista della vicenda: “Sono sconvolta da tutto questo fango – ha sottolineato la ragazza –. Non hanno preso nessun provvedimento nei confronti di chi mi ha sottratto un video privato e così personale. Nessun ammonimento dai vertici di Trigoria verso chi, dirigenti, dipendenti e calciatori ha contribuito a far circolare la clip”, ha ribadito riferendosi ai calciatori della Primavera e a Vito Scala, storico dirigente giallorossa e grande amico di Francesco Totti, davanti al quale sarebbe avvenuto il furto del telefono.

La donna, che ha visto il video tornare a circolare in maniera insistente dal novembre 2023, ha poi aggiunto: “Sono profondamente delusa e disgustata dall’atteggiamento di un club in cui credevo profondamente”. La Roma, adesso, non se la caverà con una mera indagine interna, dovendo attendere il parere della Procura Federale.

L’indagine della Figc: cosa dice la lettera di licenziamento

La ragazza del video hard diventato virale un anno fa, a causa del furto di un giocatore della Primavera della Roma, è attualmente difesa dal legale Francesco Bronzini, intenzionato a dimostrare l’innocenza della sua assistita e a richiedere, possibilmente, un risarcimento danni al club della famiglia Friedkin. Prima ancora di contestare quanto si sente e si vede nel filmato, la difesa sostiene che nella lettera di licenziamento recapitata alla donna non figurerebbe nessun riferimento a trattative su eventuali scorciatoie lavorative.

Inoltre, Il Fatto Quotidiano rivela come nel video si parli anche di stadio e stipendi, senza però discutere in maniera sconveniente di questioni societarie. In caso contrario, il contenuto delle immagini sarebbe stato contestato sin da subito. Questo, almeno, è ciò che vuole dimostrare l’avvocato Bronzini, in attesa dell’esito delle indagini della Procura della Figc.

Dal canto suo, la Roma, “ravvisato il tono diffamatorio della campagna scaturita”, sostiene che “sia in atto un chiaro tentativo di attaccare e destabilizzare la Società e il suo Gruppo in un momento cruciale della stagione sportiva”.

Cosa rischia la Roma

Complice la portata della vicenda, i tifosi della Roma iniziano a chiedersi quanto rischi effettivamente il club giallorosso, in termini economici e di immagine. Nella lettera di licenziamento della giovane vittima, ormai nota agli inquirenti, si precisa che la clip è “stata visionata da gran parte del personale e dei giocatori della società, ivi compresi quelli minorenni”. Le immagini, dunque, potrebbero aver varcato la soglia dello spogliatoio della Primavera giallorossa ed essere arrivate anche nelle altre stanze di Trigoria.

Si tratta di un video privato “visionato” e fatto girare senza il consenso dei protagonisti. Qualora la ragazza facesse partire una querela per revenge porn, nei confronti della Roma e del calciatore della Primavera autore del furto, potrebbe partire una maxi inchiesta che riguarderebbe tutti coloro che hanno contribuito a rendere la clip virale. Potenzialmente, come riporta Repubblica, tutti i tesserati della Roma sono indagabili per slealtà sportiva.

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