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Rugby, Padova-Rovigo maxi rissa in amichevole. Cosa è successo: record di squalifiche (62)

62 squalifiche comminate dopo i fatti avvenuti nei minuti finali del test disputato lo scorso 15 settembre. Tutto è nato da un placcaggio al limite di Panunzi su Ferrario

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Si erano lasciate lo scorso 28 maggio al termine di uno spettacolo: la finale della Top 10, disputata a Parma, in cui Femi-CZ Rovigo ha celebrato a dovere la vittoria contro Petrarca Padova. Si sono ritrovate lo scorso 15 settembre e non è finita benissimo: maxi rissa con 62 squalificati.

E per fortuna che era solo un’amichevole, altrimenti chissà come sarebbero andate le cose. E se qualcuno ha da obiettare, sostenendo che tra Petrarca Padova e Rovigo non potrà mai esserci amichevole (un derby va oltre il carattere apparentemente “docile” di una partita di precampionato), di certo le 62 squalifiche comminate dopo i fatti avvenuti nei minuti finali del test disputato lo scorso 15 settembre lasciano intendere che qualcosa di grosso è andato decisamente storto.

Una vicenda che ha assunto i connotati di un brutto campanello d’allarme, perché se anche uno sport come il rugby arriva a disperdere la propria aurea di disciplina che esula dal contesto dei fair play e della correttezza c’è da cominciare a pensare male seriamente.

Cosa è successo: un placcaggio al limite

Di sicuro una brutta cartolina di inizio stagione che poco ha a che vedere con quelle che sono le buone maniere, anche se poi ogni singola situazione va ricondotta al contesto dalla quale è scaturita. Affermare però che si sia andati oltre il limite, almeno stavolta, è il minimo che si possa fare.

Prima di tutto, i fatti: a 4’ dal termine del test match disputato al “Battaglini” di Rovigo, sul punteggio di 15-7 per i padroni di casa (che sarà anche il risultato finale), a far scatenare il finimondo ha contribuito un placcaggio abbastanza al limite che il mediano di mischia del Petrarca, Matteo Maria Panunzi, ha speso ai danni del treuqarti dei rodigini Facundo Diederich Ferrario.

La rissa dopo l’intervento dell’arbitro

Un contatto apparso subito piuttosto rude e scomposto, quasi gratuito vista anche la relativa (praticamente nulla) importanza della posta, ma che ha finito per generare reazioni scomposte e decisamente poco edificabili.

L’arbitro Merli ha subito interrotto il gioco, ma al giocatore argentino quel fischio non è bastato: s’è avventato con decisione nei confronti di Panunzi e da lì ne è venuta fuori la classica zuffa, che considerando i fisici degli atleti coinvolti ha richiesto molto tempo e pazienza prima di essere sedata.

Espulsi Panunzi e Ferrario

Anche perché in pochi tra i 28 giocatori in quel momento presenti sul rettangolo di gioco sono rimasti a guardare: addirittura sono scesi i tecnici dalla tribuna (è il caso di Alessandro Lodi, coach del Rovigo campione d’Italia in carica) per cercare di riportare la calma e ristabilire l’ordine, mentre sugli spalti i cori dei tifosi di casa in modo abbastanza stupido inneggiavano alla “vendetta” di Diederich Ferrario, quasi a voler giustificare il suo gesto di reazione.

Alla fine, chetati gli animi, il direttore di gara ha espulso i due giocatori coinvolti nel contatto, facendo riprendere la partita per aiutare anche a smaltire la tensione.

La maxi stangata

Quanto avvenuto al “Battaglini” ha avuto il suo epilogo definitivo sui banchi del Giudice Sportivo, che ha ricevuto il referto arbitrale (trattandosi di test match ufficiale) e ha avuto il suo bel da fare per cercare di rimettere a posto il quadro degli eventi e le relative sanzioni.

Alla fine ne è scaturito un verdetto senza precedenti, con ben 62 giocatori che hanno ricevuto una squalifica da scontare nell’arco di una, due o tre settimane.

L’elenco degli squalificati

Panunzi e Diederich Ferrario hanno ricevuto tre settimane di stop a testa (non potranno giocare all’esordio in campionato il prossimo 8 ottobre), mentre Alberto Chillon, Duccio Cosi, Nicola Quaglio, Leonardo Starto, Entienne Swanepoel (giocatori di Rovigo) e Giacomo Bonfiglio, Damiano Borean, Jaocpo Botturi, Nicolò D’Amico, Tito Tebaldi e Samuele Vunisa (elementi di Padova) se la sono “cavata” con due settimane di stop.

Tutti gli altri giocatori e tesserati coinvolti dovranno osservare una settimana di squalifica. Proprio per tale ragione sia la FemiCZ Rovigo che il Petrarca hanno dovuto annullare gli impegni previsti nel fine settimane 23-24 settembre, non avendo il minimo consentito di giocatori per affrontare rispettivamente il test match con il Colorno (nel caso di Rovigo) e l’allenamento congiunto con il Benetton (Padova).

Le parole del presidente di Rovigo

Il presidente di Rovigo, Francesco Zambelli, s’è detto molto dispiaciuto e anche un po’ stupito per quanto accaduto.

Un provvedimento del genere non ha precedenti nella storia del rugby nazionale, e certamente finisce per arrecare danni sia alla nostra società, sia a quella del Petrarca che in generale a tutto l’indotto. Ma non voglio fare altri commenti, visto il tipo di giudizio.

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