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Wimbledon, il ballo Sinner-Swiatek alla serata di gala per celebrare la tradizione diventa uno schiaffo alle squalifiche subite

Una danza in coppia che svela l'individualità di due campioni accomunati da una sorte beffarda che ha riservato ad entrambi prima un trattamento inaspettato, poi la vittoria

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Quale che sia la sua valutazione in qualità di ballerino, Jannik Sinner ha danzato con Iga Swiatek in un ballo che segna il rispetto della tradizione di Wimbledon e che vuole anche un giro di pista, nel corso del gala, tra il vincitore e la vincitrice dei Championships, a siglare una chiusura. Un evento che rimane impermeabile alle cose del mondo. A ciò che avviene oltre quei campi, oltre l’All England Club si attribuisce una rilevanza relativa per gli inglesi.

Meno per i due vincitori, che con fatica e qualche innegabile sofferenza gettano alle spalle i mesi delle rispettive squalifiche.

Ballo Sinner-Swiatek, tradizione rispettata a Wimbledon 2025

Come vuole la tradizione del torneo più celebre al mondo, durante la serata di gala i due vincitori del singolare maschile e femminile si sono prestati al ballo dei campioni che tanto aveva destato preoccupazione in Jannik, forse poco avvezzo a simili occasioni e a circostanze così intrise di valore almeno dalle parti dell’All England Club.

Un piccolo show di coppia, sulla pista, a cui Jannik Sinner e Iga Swiatek si sono prestati sulle note del brano “Feel It Still” che li ha visti indubbiamente imbarazzati, ma soddisfatti.

Sinner, chiuso il cerchio

Per Sinner si chiude un ciclo, tormentato ma accantonato per ora grazie a una fasciatura al gomito che l’ha accompagnato dalla caduta durante il match impressionante contro Dimitrov, che rischiava di mettere fine a un Wimbledon mitico, e di battere sull’erba Carlos Alcaraz.

Dopo un primo atto che pareva scrivere un epilogo sfavorevole, Jannik ha ribaltato il match e saputo chiudere al momento opportuno a seguito della svolta nel secondo set. Epico, davvero.

Il ritorno di Iga Swiatek, da applausi

Per Iga Swiatek, che ha vinto in meno di un’ora e con un duplice 6-0 ai danni dell’americana Amanda Anisimova (davvero azzerata), il ritorno alla vittoria dopo mesi complicati è stato vibrante. Di quella costruzione sofferta, mal riuscita a tratti ma che restituiscono il talento e il tennis migliore di una campionessa unica, che si riporta nella Top 3 della classifica WTA.

Elegantissima, superba nel colore simbolo che si associa da sempre a Wimbledon per ovvie ragioni, ha danzato più che con Sinner da sola, ha ballato per celebrare quella Iga al rientro tra le migliori, nel posto che merita davvero e non relegata al ruolo di attrice non protagonista che non riusciva a scrollarsi di dosso.

Squalifica e vittoria a Wimbledon

Accomunati entrambi da una squalifica, in tempi e modi differenti, sono riusciti a riemergere dall’abisso in cui erano scivolati per vincere questa edizione 2025, il torneo dei tornei che più conta. E trovare, forse, anche quella giustizia che con un codice assolutamente proprio e non sovrapponibile hanno rivendicato, nei mesi di tacita accettazione di quei verdetti.

Don’t look back in anger, verrebbe da suggerire se quelle sospensioni non avessero alimentato ripercussioni così impattanti, sulle carriere e sullo stato di preparazione fisica e (perché no) anche mentale. Quel tempo è vissuto, trascorso e ancora presente, ma affrontabile. E Wimbledon ne è stata la dimostrazione.

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