Si prende la scena al Meeting di Savona il 18enne Mattia Furlani, che si è imposto nella gara di salto in lungo raggiungendo la misura di 8.44 metri.
Una misura straordinaria, in quanto il Campione d’Europa U18 ha un personale di 8.04 (centrato nella gara valsa il titolo a Gerusalemme): peccato per il vento (2,2 m/s a favore), oltre il limite di 2 m/s previsto per omologare i risultati; lo Stadio Fontanassa ha avuto modo di applaudire anche un salto valso gli 8.00 metri (1,7 m/s a favore), in una gara dominata rispetto ai vari Filippo Randazzo (7.65), il sudafricano Ruswahl Samaai (7.96) e i francesi Augustin Bey (7.54) e Jean Bertrand (7.85).
Nella prima uscita stagionale all’aperto il laziale ha rivelato miglioramenti dal punto di vista tecnico, in particolare nella rincorsa e nel tempo di stacco: dopo un inverno in cui a Stoccolma ha saltato 7.99, senza però centrare la finale agli Europei Indoor, è ora di puntare al primato nazionale outdoor, gli 8.47 metri ottenuti da Andrew Howe ai Mondiali di Osaka; la misura odierna, stante l’aiuto del vento, vale la migliore prestazione mondiale dell’anno (l’indiano Jeswin Aldrin si è fermato a 8.42 metri a marzo).
Così Furlani ha commentato la giornata ai canali federali: “Devo ancora realizzare quello che ho fatto, sono impazzito quando ho visto la misura di 8.44; il vento è uscito sul tabellone dopo, ma questo non ha cambiato la reazione, è una prestazione grandissima e sono felice, perché ho lavorato alla grande per preparare la stagione estiva. Ho migliorato tante cose, a partire dalla rincorsa. Anche il primo salto, seppure nullo, era lungo; in quel caso non era ventoso. A Savona ho trovato una pedana ottima: ora pensiamo agli appuntamenti della stagione, gli Europei U20 di Gerusalemme sono il mio obiettivo, ma ora posso fare un pensierino ai Mondiali di Budapest”.