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Meeting Turku, Jacobs delude al debutto stagionale all'aperto: ultimo e con un tempo altissimo. Furlani domina nel lungo

Debutto stagionale outdoor da dimenticare per Marcell Jacobs, che chiude quarto la sua batteria di semifinale (ultimo dei ripescati) e si peggiora in finale, dove chiude ottavo. Furlani vince con 8.11

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Il tempo non è per nulla incoraggiante, e anzi Marcell Jacobs fa scattare subito un bel campanello d’allarme: lo sprinter di Desenzano ha chiuso all’ultimo posto la finale del Paavo Nurmi Meeting di Turku, di fatto confermando il piazzamento col quale era avanzato all’ultimo atto della gara dei 100 metri (aveva centrato la qualificazione con l’ottavo e ultimo tempo). Ma dopo aver corso la batteria di semifinale in 10”30, in finale l’olimpionico di Tokyo ha fatto anche peggio, rialzandosi negli ultimi 20 metri e facendo segnare un 10”44 lontanissimo da quelle che erano le aspettative della vigilia.

Jacobs è ancora in pieno rodaggio, ma il tempo alto spaventa

Le due manche corse a Turku hanno ribadito tutte le difficoltà incontrate in questo primo spicchio di stagione da Jacobs, che un anno fa, proprio in Finlandia, stampò un favoloso 9”92 che in qualche modo sembrò aprirgli la strada a un’estate di grandi sogni, che poi a Parigi lo costrinse a doversi accontentare del quinto posto nella finale olimpica più veloce di sempre (9”85 il tempo che fece registrare l’italiano).

Adesso le cose vanno in una direzione opposta: Jacobs è stato fermo per diversi giorni dopo l’infortunio muscolare patito a fine marzo, e pertanto la preparazione agli appuntamenti estivi ne è risultata inevitabilmente condizionata. Ma da qui a pensare a due prestazioni così incolori, certo ce ne passava: se il 10”30 in batteria poteva apparire alla stregua di un dazio da pagare alla lunga inattività, la prova offerta in finale (e il 10″44 mandato agli annali) ha fatto risuonare ogni tipo di allarme.

Tanto che resta da capire ora se Marcell vorrà andare o meno al Roma Sprint Festival di venerdì 20 giugno, perché dopo una batosta così forte qualche cambio di programma è da mettere in conto. La gara dei 100 è stata vinta dal britannico Romell Glave con 10”08, seguito dal sudafricano Benji Richardson con 10”09 e dal ghanese Benjamin Azamati con 10”10 (era l’unico dei 16 partecipanti alla gara che in stagione aveva corso sotto i 10 secondi, con 9”98).

Furlani senza rivali: vince con 8.11, ma quell’ultimo salto…

A mitigare la delusione per la brutta prestazione di Jacobs c’ha pensato Mattia Furlani, che ha vinto con autorevolezza la gara di salto in lungo. In testa sul dal primo salto (8.02), il 20enne di Marino ha mantenuto sempre la prima posizione, saltando 7.80 e 7.87 prima di incappare in un nullo. Al quinto salto è arrivata la misura vincente con 8.11, rendendo improbo il compito all’australiano Adcock che al sesto tentativo ha trovato un 8.05 buono solo per la piazza d’onore.

Per Furlani, dopo la beffa subita all’ultimo salto al Golden Gala di Roma, una vittoria convincente che, al netto di una misura abbastanza “normale” (27 centimetri in meno rispetto al primato personale all’aperto), induce a ben sperare in vista dei prossimi appuntamenti. Anche perché nel sesto salto, con la vittoria già in tasca, ha sfiorato una misura clamorosa, vanificata dal lievissimo e impercettibile tocco sulla pedana che ha indotto il giudice di gara a dichiararlo nullo, nonostante lo stesso Furlani abbia richiesto (invano) di rivedere il tutto al monitor.

Carmassi, buona conferma: è terza nei 100 ostacoli

Un altro buon risultato è arrivato dai 100 ostacoli femminili, dove Giada Carmassi ha conquistato la terza piazza alle spalle della svizzera Kambundji (12″66) e della polacca Skrzyszowska (12″68).

Per Giada, reduce dal primato italiano fatto registrare un paio di giorni fa a Stoccolma, la terza posizione con 12″81 è tutt’altro che da disprezzare: in batteria aveva corso 12″91, poi in finale si è migliorata di un decimo, riuscendo a piazzare un buon tempo dopo il 12″69 che le è valso il primato italiano (ma con +1,4 di vento a favore, che oggi non c’era).

Molinarolo sesta nell’asta, Sabbatini e Fantini ottave

Al meeting finlandese hanno partecipato in totale 7 italiani. E per Gaia Sabbatini, Sinta Vissa e Sara Fantini sono arrivati risultati non troppo esaltanti. Nei 1.500 Sabbatini ha chiuso ottava (4’05”45), a poco più di 3 secondi dalla vincitrice di giornata, la canadese DeBues-Stafford. Undicesima piazza per Vissa, che ha alzato un po’ il ritmo nel finale chiudendo con 4’11”22.

Nel lancio del martello, ottava posizione finale per Fantini con 68.58, mentre la vittoria è andata alla canadese Rodgers a 74.59. Buona prova ma senza lieto fine per Elisa Molinarolo nell’asta femminile: dopo aver saltato subito 4.26 al primo tentativo e 4.41 al terzo, a 4.51 sono arrivati tre errori di fila e la conseguente fine dei giochi, con la sesta posizione finale.

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